I controlli del Fisco non conoscono confini neanche per le transazioni tra amici. Ci sono dei controlli anche sui soldi spostati su PayPal.
Grazie alla sua facilità di utilizzo, PayPal è una delle applicazioni di spostamento di denaro più utilizzata in Italia. Neanche questa, però, può sfuggire alla maglia di controlli del Fisco italiano, che può controllare qualsiasi spostamento di denaro fatto utilizzando il servizio.
Moltissimi hanno cominciato ad utilizzare PayPal in Italia. In particolare durante e dopo la pandemia, l’utilizzo del servizio di spostamento di denaro peer to peer ha subito una notevole impennata grazie alla sua semplicità di utilizzo e affidabilità nel servizio offerto. PayPal è anche uno dei servizi di questo tipo con i più alti standard di sicurezza, cosa che lo rende perfetto per chiunque voglia spostare piccole o grandi somme di denaro in maniera semplice, che sia per rendere i soldi ad un amico o fare un acquisto online.
Una delle cose da cui PayPal non può salvare i clienti italiani è il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. A causa degli accordi internazionali in materia fiscale, l’Agenzia ha la possibilità di richiedere all’azienda privata i dati riguardanti gli spostamenti di denaro elettronico fatti tramite il loro servizio. Questo, affiancato ai numerosi mezzi informatici messi a disposizione dallo Stato al Fisco, rende eseguire uno spostamento di denaro elettronico invisibile completamente impossibile. In piena lotta all’evasione fiscale, l’Agenzia delle Entrate e lo Stato italiano stanno sempre più spingendo i cittadini verso i pagamenti digitali tracciabili, proprio per la facilità con cui questi possono essere controllati.
Pagamenti tramite PayPal, quando scattano i controlli del Fisco
L’Agenzia delle Entrate non ha il potere, né la pazienza, per controllare ogni singolo spostamento tra i migliaia che avvengono ogni giorni sui conti PayPal. Tuttavia ci sono alcune operazioni che attraggono maggiormente l’attenzione degli agenti della Riscossioni. Si tratta di quelle operazioni che coinvolgono alte somme di denaro, specie se queste sono eccesive se messe in relazione con le spese abituali del singolo contribuente.
Per fare questi paragoni il Fisco ha un importante strumento di controllo: la dichiarazione dei redditi. Obbligatoria da presentare ogni anno, la dichiarazione dei redditi mostra le entrate e le spese dei contribuenti italiani. Confrontando le abitudini di spesa dei contribuenti con delle operazioni di spostamento di denaro particolarmente grandi, un agente del Fisco potrebbe sospettare delle entrate in nero non dichiarate all’interno del documento.
I problemi che potrebbero derivare dai controlli
Visto che spesso questi controlli vengono fatti in base a degli abbinamenti automatici o a supposizioni, non è raro che ci finiscano dentro persone che hanno speso molti soldi in buona fede. Magari qualcuno che ha risparmiato per moltissimo tempo decide di spendere molti soldi tutti insieme per l’acquisto di un’auto o un appartamento.
I controlli vengono effettuati internamente all’Agenzia delle Entrate e spesso il contribuente neanche si accorge di essere sotto osservazione. Nel caso in cui gli agenti del Fisco trovassero dei conti che non tornano nel rapporto tra reddito e spese di un contribuente, solo in quel momento qualcuno potrebbe contattare il diretto interessato per chiedere delle spiegazioni.