Non tutti lo sanno ma le pensioni sono caratterizzate dal cosiddetto limite impignorabile ovvero una somma che non è possibile sottrarre in alcun modo al pensionato. Esiste una legge specifica in tal senso ed il valore può variare. Ecco di quanto è nel 2023
Non tutti lo sanno ma la legge prevede la possibilità di pignorare la pensione ma esiste un limite specifico al di sotto del quale non è possibile prelevare alcunché. Si parla infatti di “limite impignorabile” e l’importo sul quale i creditori non possono mettere le mani può variare di anno in anno. Non si tratta infatti di una cifra fissa, bensì suscettibile di variazioni in base al tasso dell’inflazioni e all’importo dell’assegno sociale.
Ebbene per il 2023 il limite è salito e avrà anche effetto retroattivo, arrivando all’importo di 1.006,54 euro ma on si tratta per l’appunto di una cifra definitiva poiché si prevede, in base ai prossimi dati dell’inflazione, che possa variare ulteriormente anche per il 2024.
Pignoramento pensione, qual è il limite impignorabile? Cifre e aggiornamenti 2023
Confrontandolo con il 2022 l’aumento registrato è di 6 euro ma occorre ricordare che un maxi aumento del limite impignorabile della pensione era stato registrato proprio lo scorso anno in seguito all’approvazione del DL Aiuti bis, passando da 702 a 1000 euro mensili. Dal 2023 è aumentato anche l’importo dell’assegno sociale, passato a 503,27 euro: ne deriva dunque anche una crescita della soglia minima di impignorabilità della pensione, come confermato in una nota dall’Inps che conferma la cifra di 1.006,54. Spiegando inoltre che sono stati avviati i ricalcoli degli importi, a partire dal 1 gennaio 2023, trattenuti e non dovuti. Si tratta di rimborsi che gli interessati riceveranno direttamente sui rispettivi trattamenti pensionistici.
Facciamo ora chiarezza in merito a quanto può essere effettivamente pignorato: non più di un quinto della pensione, percentuale che non è variata ma che appunto deve tenere conto del limite istituito per via del fatto che un debitore pensionato è considerato un soggetto più debole rispetto ad un lavoratore debitore. Dal momento che questo limite è pari a due volte il valore dell’assegno sociale, al pensionato non possono essere sottratte somme di denaro in caso di importi inferiori a quel valore.
Quanti soldi possono essere pignorati
Tutti coloro che percepiscono una pensione di valore inferiore a 1.006,54 euro mensili vengono dunque automaticamente esclusi dal rischio pignoramento. Mentre chi prende cifre superiori a quel valore limite potranno subire un pignoramento pari ad un quinto della rendita della parte eccedente tale soglia.
Se la pensione percepita è pari a 1.200 euro al mese, per fare un esempio sulla base di quanto specificato dall’Inps nella circolare N.38 del 3 aprile, solo 38,8 euro mensili gli potranno essere pignorati. Da segnalare infine che la pensione può essere pignorata anche da più di un creditore pur rimanendo entro i limiti previsti dalla norma.