La multa da 30 euro sul bancomat è una stangata che si può evitare: ecco come funziona e quando scatta.
Utilizzare il bancomat è un gesto quotidiano per gli italiani. Si va ai famosi sportelli automatici e si prelevano quei 250 euro che servono per le spese di tutti i giorni. Il bancomat ha rivoluzionato il rapporto tra i cittadini e la banca e lo ha reso più veloce. Quando questi sportelli automatici sono spuntati in Italia, sembravano qualcosa di fantascientifico ma oggi sono tra le attività più usuali.
Adesso spunta una tassa o meglio una sanzione di 30 euro che è il caso di evitare. Le carte di credito e il bancomat sono largamente diffuse in Italia e stanno consentendo di abbandonare progressivamente il contante. Gli ultimi tre governi a partire da quello di Giuseppe Conte hanno progressivamente spinto gli italiani ad utilizzare meno il denaro contante. Per esempio il cashback del 2020 andava in questa direzione.
Una sanzione per cambiare le abitudini degli italiani
Tutta una serie di balzelli e di limitazioni arrivate nel tempo hanno costretto i negozianti a dotarsi del POS e i consumatori a pagare in contanti. Si tratta della lunga battaglia del Governo contro l’evasione fiscale: un vero e proprio fardello per il nostro paese e per le sue finanze. Dal 20 giugno 2022 per chi rifiuta i pagamenti elettronici c’è la multa del valore di 30 euro.
La sanzione viene incrementata in proporzione alla cifra dovuta. La guerra in Ucraina e l’inflazione hanno fatto aumentare il costo di tutto e quindi costringere i cittadini a dover pagare anche la commissione sull’utilizzo del pagamento al POS ha fatto storcere il naso a molti. Eppure la multa resta e quindi chiunque rifiuta il pagamento nel suo negozio con il bancomat riceverà proprio questa sanzione di 30 euro eventualmente incrementabili.
Una lotta all’evasione che dimentica sistematicamente i grandi elusori fiscali
Ma la lotta del Governo al danaro contante secondo le associazioni dei consumatori, perseguita i cittadini comuni e i piccoli commercianti e premia i grandi elusori fiscali che creano società di comodo nei paradisi fiscali. Grandi aziende sanno come non pagare un centesimo di tasse allo Stato e poi ci si accanisce contro il gelataio che è a un passo dalla chiusura del negozio. Sono i piccoli e grandi paradossi di un sistema che inevitabilmente consente ai potenti le facili scappatoie mentre all’uomo comune non resta che sobbarcarsi l’onere di controlli, burocrazia e sanzioni che creano disappunto.