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Taglio del cuneo fiscale: il Decreto per aumentare gli stipendi in fretta, come funziona

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Samanta Airoldi

Ottime notizie arrivano dal Governo: presto milioni di lavoratori vedranno crescere i loro stipendi grazie al taglio del cuneo fiscale.

Taglio del cuneo fiscale e stipendi più alti. Dal Governo arrivano ottime notizie per milioni di lavoratori. Già a partire da maggio le buste paga potrebbero lievitare. Vediamo insieme tutti i dettagli.

A breve gli stipendi aumenteranno
Il Governo Meloni ridurrà di un altro punto percentuale il cuneo fiscale -(Credits: Giorgia Meloni Facebook)- Ilovetrading.it

Il Governo Meloni sembra procedere spedito verso  l’approvazione del decreto sul taglio del cuneo fiscale. Secondo voci provenienti da esponenti del Governo, l’approvazione potrebbe avvenire già alla fine di aprile. Questo comporterebbe stipendi più alti a partire da maggio.

Il provvedimento sarà finanziato dai 3,4 miliardi di euro ricavati grazie alle stime più favorevoli sui conti pubblici fatte dal Mef e andrà a sommarsi  al taglio di due punti percentuali sul cuneo per i redditi fino a 35mila euro. Quest’ultima misura era stata già disposta dal Governo di Mario Draghi.

Taglio del cuneo fiscale: ecco di quanto aumenteranno gli stipendi

A beneficiare del taglio del cuneo fiscale saranno i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico sia del settore privato. In particolare gli aumenti degli stipendi riguarderanno le fasce reddituali medio- basse. In alcuni casi le buste paga. potrebbero aumentare di molto.

Stipendi, di quanto aumenteranno
Alcuni stipendi aumenteranno molto/ Ilovetrading.it

Fino ad ora il taglio del cuneo  fiscale ha prodotto questi risultati:

  • per la fascia sotto i 25mila euro, ha portato a un aumento  di 493 euro annui;
  • per i redditi tra i 27.500 e i 35.000 euro ha portato ad un aumento compreso tra i 360 e i 390 all’anno.

Il ministro del Lavoro  Marina Elvira Calderone ha annunciato la volontà del Governo di tagliare il cuneo fiscale di un altro punto percentuale sui contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato. La riduzione arriverebbe così al 4% anche se l’obiettivo della squadra condotta dal premier Giorgia Meloni è arrivare alla riduzione di 5 punti entro la fine della legislatura.

Tuttavia i sindacati obiettano che il Governo non sta ancora facendo abbastanza per tutelare gli stipendi dei lavoratori dall’inflazione. “Il taglio del cuneo fiscale non basta, serve intervenire sui salari” – ha commentato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Anche la CISL è sulla stessa lunghezza d’onda e ritiene che sia necessario ridiscutere i salari dei dipendenti in relazione alla nuova situazione economica che si è venuta a creare.

Situazione in cui inflazione e carovita giocano da padrone e sicuramente uno stipendio o una pensione che, fino al 2021, erano sufficienti per arrivare alla fine del mese in modo più che dignitoso, oggi sono del tutto inadeguati ad affrontare l’aumento dei prezzi. Il rincaro si è verificato anche su beni di prima necessità come cibo, medicinali o visite mediche. Proprio per questo al fine di sostenere le fasce reddituali più basse il Governo, oltre al taglio del cuneo fiscale, ha riconfermato numerosi bonus. Tra questi di particolare rilievo i bonus luce e gas, il bonus acqua e il bonus Trasporti.

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