Un argomento su cui in molti restano aggiornati è il reddito di cittadinanza. Ma qual è la mossa che sta pensando il governo?
Un’ulteriore modifica al reddito di cittadinanza potrebbe cambiare ancora le carte in tavola, causando anche, tra le altre cose, una voragine di 660 milioni di euro. Analizziamo la situazione passo dopo passo. Dal 2024 il reddito di cittadinanza verrà eliminato per lasciare il posto ad un’altra agevolazione.
Mia, rimarrà una proposta e per il 2024, ci aspetteremo una Gil (garanzia di inclusione) e una Gal (garanzia per l’attivazione lavorativa) a cui verranno stanziati fondi per 5 miliardi di euro, 3 miliardi in meno rispetto a quelli necessari per il reddito di cittadinanza. Potranno accedervi il 40% delle persone che prima prendevano l’Rdc, cioè gli occupabili, chi ha tra i 18 e i 59 anni, senza figli minori, disabili o componenti del nucleo famigliare che abbiano più di 60 anni.
Da dove proviene il buco da 660 milioni di euro
Sono circa 404 mila le persone occupabili che prendono l’assegno del reddito di cittadinanza fino ad agosto 2023 e per sei mesi, dal mese di settembre, dovranno essere inseriti in corsi di riqualificazione.
Purtroppo i corsi non sono ancora stati attivati, soprattutto nelle regioni del Sud, dove il numero dei beneficiari del reddito di cittadinanza sono nettamente superiori. Se i corsi non verranno attivati, gli occupabili continueranno a ricevere il reddito di cittadinanza con importo originariamente stabilito dal Movimento 5 Stelle. In alternativa, si dovrebbe eliminare completamente l’Rdc, sempre per gli occupabili ma ciò come conseguenza avrebbe la perdita dei finanziamenti Pnrr. Ovviamente, vista l’alternativa, il Governo Meloni non poteva sicuramente scegliere la seconda strada.
A questo punto, mancando i GOL (Garanzia Occupazione Lavoro), il Governo si troverebbe con una spesa non preventivata di 660 milioni di euro di cui 276 milioni per la Pal e 384 per chi manterrà il reddito di cittadinanza. La mancanza dei corsi di formazione porterebbe una perdita di 4.4 miliardi stanziati per il Pnrr. Problema non da poco per il Governo che ha tempistiche brevi visto il periodo di scadenza del Rdc alla fine del mese di Luglio e, dopo tale data, gli occupabili dovrebbero rientrare nelle politiche attive per quanto concerne il lavoro. Attendiamo quindi di vedere quale destino attenderà gli occupabili e cosa accadrà dal 1 gennaio del 2024, giorno in cui tale beneficio decadrà definitivamente per tutti gli italiani.