Grazie alle nuove agevolazioni sul lavoro, fare i genitori sarà meno complesso nel 2023. Questo è quello che promette il Governo.
Essere genitori nel 2023 non è affatto facile. Le prospettive di lavoro non rosee e le tantissime spese che mettere al mondo un figlio stanno scoraggiando tantissimi giovani a mettere su famiglia. Il Governo decide di intervenire con una serie di agevolazioni dedicate.
Il Governo di Giorgia Meloni sta mettendo una grande attenzione sulle famiglie in Italia. In particolare si è compresa la difficoltà per i giovani neo genitori italiani di tirare avanti a fronte delle spese che devono sostenere per un figlio. A loro in particolare sono state dedicate numerose agevolazioni che intendono permettere una vita più sana sia a loro che ai figli che mettono al mondo. Si va dalle detrazioni fiscali agli aiuti per la spesa. Tutti bonus che possono essere ottenuti da una larghissima fetta del target di riferimento. Alcuni sono addirittura universali.
Partiamo proprio dal più noto: l’assegno unico universale per i figli a carico. Nato con il Governo Draghi per sostituire tutti i bonus famiglia in circolazione, l’assegno unico permette alle famiglie di ottenere una somma massima di 189,20 euro per ogni figlio, a partire dal settimo mese di gravidanza fino al 18esimo anno di età. In alcuni casi il bonus può essere esteso fino a che il figlio non compie 21 anni. L’assegno unico può essere richiesto da tutti i nuclei familiari con figli minorenni, ma soltanto quelli che hanno un ISEE di 16.215 euro o inferiore potranno ottenere gli assegni più alti. All’aumentare del reddito familiare si abbassa l’importo dell’assegno unico, fino a un minimo di 54,10 euro per ogni figlio, percepito dai nuclei familiari con un reddito di 43.240 euro o superiore.
Il bonus per i genitori che lavorano su turni
Recentemente è stato approvato un nuovo bonus per i genitori lavoratori che non possono stare molto tempo a casa per colpa dei turni di lavoro. Secondo la legge italiana, chi lavora su turni anche la domenica ha diritto a usufruire di riposo giornaliero. Al lavoro prestato di domenica deve corrispondere un giorno di riposo giornaliero infrasettimanale, in aggiunta a specifiche maggiorazioni.
La novità sta nella possibilità di una indennità INPS del 30% della retribuzione media giornaliera in caso di congedo parentale. Quei genitori che lavorano su turni e hanno figli di età pari o inferiore a 12 anni hanno diritto ad assentarsi da lavoro per un periodo, che può essere retribuito o non retribuito.
I periodi di permesso straordinario per i genitori con lavoro su turni
I permessi per congedo parentale che possono essere richiesti sono di durata variabile:
- 11 mesi se sono presenti entrambi i genitori, nel rispetto dei limiti di 6 mesi per la madre e 7 mesi per il padre;
- 10 mesi in caso il nucleo familiare comprenda un solo genitore;
- 10 mesi, che possono arrivare fino a 11 se il padre si astiene per almeno 3 mesi, in presenza di un solo genitore con successivo ingresso del secondo.
La prestazione economica spetta per un massimo di 6 mesi complessivi tra i genitori, fino al compimento del sesto anno di età del bambino.