Il mutuo diventa una trappola se non corri ai ripari. Vediamo cosa fare subito con le pessime novità.
I mutui sono sempre più cari e tante famiglie stanno avendo difficoltà a pagare la rata. I picchi attuali non si vedevano dal 2008. In questi mesi il rialzo è stato quantificato in 159 euro al mese rispetto all’anno precedente. I tassi di interesse sui prestiti a tasso variabile sono saliti oltre la soglia critica del 4% e per l’Unione Nazionale Consumatori questo rende difficile la sopravvivenza di tante famiglie.
Proprio l’associazione a tutela dei consumatori sottolinea come la rata del prestito è aumentata da 585 a 744 euro al mese. La stangata vale ben 1900 euro annui. Il problema è sia per chi ha già un mutuo in corso e sia per chi sta pensando di doverne accendere uno. Facciamo un esempio pratico. Il mutuo più richiesto in Italia oscilla tra i 125 e 150 mila euro e ha una durata media di 25 anni. Questa volta è il Codacons a stabilire che una famiglia pagherà in più mediamente circa tremila euro in più rispetto al 2021. Molti si chiedono se sia meglio passare al tasso fisso oppure rimanere al tasso variabile.
Ci si orienta verso il tasso fisso ma la soluzione migliore secondo gli esperti è un’altra
È difficile rispondere a questa domanda perché nessuno può sapere come oscillerà il mercato dei mutui. Oggi molti esperti sottolineano che la crescita dei tassi continuerà. Le famiglie attualmente stanno scegliendo il mutuo a tasso fisso. Questa però potrebbe essere una finta soluzione. Se si sceglie questa via ci si mette al riparo dagli aumenti ma se i tassi nei prossimi anni dovessero scendere potrebbe essere una stangata.
Bisogna ricordare che i tassi attuali sono alti in un modo anomalo e cristallizzare il proprio mutuo su un tasso così alto quando magari nei prossimi decenni diventerà più basso potrebbe essere una pessima idea. Gli esperti consigliano il mutuo a tasso variabile con CAP. E’ una soluzione di mezzo che consente di mettere un freno all’aumento dei tassi senza perdere la possibilità di usufruire della eventuale diminuzione.
Case Green ed il rebus dei nuovi tassi della BCE
Ma oggi gli interrogativi sono anche per il mutuo aggiuntivo che alcuni dovranno chiedere per l’adeguamento della classe energetica imposto dalla Direttiva Case Green entro il 2030. Si parla di lavori fino a 50.000 euro per la casa in condominio e 100.000 per la villa indipendente. Il rebus è sull’andamento dei tassi nel tempo: la BCE sostiene di volerli aumentare ancora e questo si riflette sui mutui. In questa ottica la famiglie sono orientate al tasso fisso, ma ragionando su un arco temporale di decenni potrebbe rivelarsi una scelta sbagliata.