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Il RdC triplica e ora puoi avere Gil, Gal e Pal: chiedi subito e calcola le nuove cifre

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Samanta Airoldi

Presto diremo addio al Reddito di cittadinanza. Tuttavia la misura verrà sostituita da altri tre tipi di sussidi.

Il Reddito di cittadinanza, dopo 5 anni, è arrivato al tramonto. Tuttavia sono già pronte altre misure per sostenere le fasce reddituali più deboli della popolazione. In questo articolo vi spieghiamo quali sono, in cosa si distinguono l’una dall’altra e, soprattutto, cosa bisogna fare per ottenerle.

Reddito di cittadinanza, da cosa verrà sostituito
Da settembre il Reddito di cittadinanza verrà sostituito da nuovi sussidi – Ilovetrading.it

Il Reddito di cittadinanza è quasi arrivato alla fine. La misura nata nel 2018 su spinta del Movimento Cinque Stelle non verrà rinnovata dal Governo di Giorgia Meloni. Questo sussidio si è rivelato inefficace a rimettere in moto il mercato del lavoro e, purtroppo, è stato terreno fertile per numerose truffe ai danni dell’erario.

Tuttavia, in un momento di carovita come quello attuale, l’Esecutivo ha deciso di mettere in campo altri sussidi. Come non è ancora il momento opportuno per dare una sforbiciata ai bonus, così pare non essere ancora giunta l’ora per abbandonare definitivamente questo tipo di misure che pure non appartengono ad un Centrodestra che strizza l’occhio al libero mercato.

Reddito di cittadinanza: da cosa verrà sostituito

A settembre non saluteremo solo l’estate. Quest’anno daremo l’addio anche al Reddito di cittadinanza che non esisterà più a partire dal primo giorno del mese. Chi lo percepisce continuerà ad averlo fino alla scadenza, poi non gli verrà più prorogato. Ma al posto della misura pentastellata entreranno in scena altre forme di aiuti. Il Governo Meloni ha deciso di introdurre 3 sussidi che si rivolgeranno a tre differenti platee di beneficiari.

Nuove misure al posto del Reddito di cittadinanza
Tre nuove misure sostituiranno il Reddito di cittadinanza – Ilovetrading.it

La prima misura approvata dal Governo Meloni è la Pal,  ovvero la Prestazione di accompagnamento al lavoro. Questo sussidio verrà erogato a partire da settembre 2023 e spetta agli individui considerati occupabili i quali dovranno sottoscrivere un Patto per il lavoro. Potranno usufruire di questo beneficio  le famiglie al cui interno si trovano individui di età compresa tra 18 e 59 anni, considerati occupabili. L’importo della Pal sarà di 350 euro al mese.

La seconda misura di aiuto è la Gil – Garanzia per l’inclusione –  che entrerà in scena a partire dall’1 gennaio 2024 e si rivolgerà ai nuclei familiari consideranti non occupabili. Sono tre le categorie di beneficiari che hanno diritto a questa nuova agevolazione:

  • famiglie al cui interno è presente una persona disabile;
  • famiglie al cui interno è presente almeno un minore;
  • famiglie in cui è presente almeno una persona con più di 60 anni o una persona titolare di invalidità civile.

Per ottenere la Gil occorre avere un’Isee che non superi i 7200 euro, un patrimonio immobiliare non superiore ai 30mila euro e sui conti correnti degli appartenenti al nucleo familiare non devono esserci più di 10mila euro. La Gil avrà un importo di 500 euro al mese – più 280 euro per l’affitto- e verrà corrisposto per 18 mesi, con possibilità di rinnovo per altri 12 mesi previa sospensione di un mese.

Infine, dal primo giorno di gennaio 2024, arriverà anche la Gal, cioè la Garanzia per l’attivazione lavorativa. Questa misura si rivolge a quelle famiglie al cui interno si trovano individui di età compresa tra 18 e 59 anni e che si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta. I requisiti per poter beneficiare di questo sussidio sono i seguenti:

  • ISEE non superiore a 6.000 euro.
  • Sottoscrizione del Patto per il lavoro entro 12 giorni dalla richiesta.
  • Adesione a un percorso di inserimento lavorativo.

Ma le novità non sono finite. Nello stesso decreto redatto dal Governo per sostituire il Reddito di Cittadinanza con altri sussidi,  sono stati inseriti anche nuovi incentivi finalizzati a stimolare le assunzioni dei ragazzi e delle ragazze sotto i 30 anni. Nello specifico le aziende che decideranno di assumere  giovani con meno di 30 anni, con contratto a tempo indeterminato, avranno diritto a uno sgravio contributivo fino al 100% – ovvero fino a 8.000 euro all’anno – per due anni. Nel caso in cui l’assunzione fosse con contratto a termine, invece, lo sgravio scenderà  al 50% e solo per 12 mesi. Infine, è prevista anche un’agevolazione per l’apertura di attività autonome: fino a 3.000 euro erogati in un’unica soluzione.

 

 

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