La natalità è al minimo storico in Italia. Il Governo studia misure per invertire la tendenza: detrazioni fiscali alle famiglie numerose.
Attualmente, in Italia il tasso di natalità è al minimo storico. Questa situazione va avanti da anni ed è particolarmente preoccupante per quanto riguarda il futuro. Con meno nascite, in futuro ci saranno meno giovani che entreranno nel mercato del lavoro, il che potrebbe portare a una carenza di manodopera e di competenze. Ciò potrebbe influire sulla capacità del Paese di competere a livello internazionale e sul suo tasso di crescita economica.
Il governo Meloni sta quindi lavorando a delle misure che possano incentivare la natalità e scongiurare i pericoli per il futuro. In particolare, il Ministro dell’Economia Giorgetti sta considerando un’importante riduzione delle tasse per le famiglie con uno o due figli, come incentivo alla natalità. Vediamo nel dettaglio la situazione.
Secondo il recente rapporto dell’Istat, nel 2022 in Italia sono nati circa 393.000 bambini, il dato più basso mai registrato nella storia d’Italia, ovvero dal 1861, e la prima volta che i nuovi nati sono stati inferiori a 400.000. Ci sono stati meno di 7 nati ogni mille abitanti, e questa tendenza al ribasso della natalità è in corso da diversi anni. L’ultimo anno in cui si è registrato un aumento fu il 2008, e rispetto a quell’anno, nel 2022, ci sono stati 184.000 nuovi nati in meno.
Famiglie numerose e tasse: cosa prevederebbe la proposta
Questa idea del governo sembra prendere spunto dal modello ungherese di Viktor Orbán, noto come “Orbanomics”. In Ungheria, infatti, sono previsti sconti fiscali per le famiglie in base al numero di figli avuti.
Il sottosegretario al Ministero delle Imprese Bitonci suggerisce di reintrodurre una detrazione fiscale di 10.000 euro l’anno per ogni figlio a carico (rispetto ai 950 euro attuali fino ai 21 anni) fino alla fine degli studi, compresi quelli universitari, per tutti i nuclei familiari senza limiti di reddito. Questo permetterebbe una doppia incentivazione e contrasterebbe la denatalità, con l’assegno unico come sostegno mensile diretto e la detrazione fiscale come taglio significativo delle tasse a favore delle famiglie.
Tuttavia, questa proposta non risolverebbe nell’immediato il problema della mancanza di forza lavoro in Italia. Secondo alcune fonti, il ministro dell’Economia ha scritto nel Documento di Economia e Finanza (DEF) che, a breve termine, il modo migliore per ridurre il rapporto debito/PIL sarebbe quello di aumentare il flusso di immigrati che arrivano e si stabiliscono in Italia.
Per quanto riguarda il lungo termine, invece, Giorgetti sostiene che l’incentivazione della natalità richiede un’altra leva: non solo sgravi fiscali per le famiglie, ma anche la riduzione del numero di tasse da pagare. Tuttavia, il principale ostacolo alla realizzazione di tali proposte è rappresentato dalla disponibilità delle risorse finanziarie.