Arriva il nuovo aiuto dal Governo per le tante famiglie in difficoltà. Ecco come chiederlo e calcolarlo.
Il Reddito di Cittadinanza è agli sgoccioli e il 2023 segna la fine dell’unica misura di sostegno italiana a chi finisca in povertà. Il 31 dicembre di quest’anno resterà una data storica perché già con la Legge di Bilancio è stata segnata la fine dell’unico modo per andare avanti per tante famiglie che non hanno introiti di altra natura.
Tanti beneficiari vedranno il sussidio terminare già nel mese di agosto. Una nuova misura sostitutiva dovrebbe arrivare a prendere il posto del reddito grillino ma come vedremo le polemiche non mancano perché il Governo di destra è ostile ai sussidi per chi abbia bisogno. Il nuovo decreto che il Governo ha in preparazione ha lo scopo di modificare il vecchio Decreto Dignità.
Nuove misure per le famiglie che non ce la fanno ad andare avanti
Il Governo interviene sia sulle misure di contrasto della povertà che su quelle relative all’occupazione. Dopo gli stravolgimenti dell’esecutivo, il RdC oggi per chi abbia tra i 18 e 59 anni di età può durare al massimo 7 mesi. Le tante famiglie italiane bisognose che dal 2019 riuscivano a dar da mangiare ai figli grazie a questo strumento lo vedranno terminare ad agosto.
Le nuove proposte del Governo sono indirizzate soltanto alle famiglie che hanno nel loro nucleo invalidi oppure persone sopra i 60 anni o minorenni. Se si rientra in questi casi e l’ISEE è molto basso ci sarà il sussidio che durerà 18 mesi come per il reddito grillino. La cifra mensile dovrebbe aggirarsi attorno ai 500 euro più 280 euro per chi vive in affitto. Al termine dei primi 18 mesi ci sarà un rinnovo di 12 mesi, poi probabilmente la misura necessariamente cesserà.
Le nuove cifre e le polemiche: rischio tensioni sociali
Se una famiglia non rientra in questi paletti può avere al massimo 350 euro al mese. Globalmente le cifre a disposizione quindi oscillano tra i 350 e i 780 euro ma si punta molto su quelle politiche attive della ricerca del lavoro che potrebbero non dare i risultati sperati. Queste politiche attive che dovrebbero far trovare lavoro a tante famiglie in difficoltà specialmente del profondo Sud vengono attese al varco dagli esperti. L’idea di molti è che ad un certo punto si dovrà ritornare al vecchio Reddito di Cittadinanza perché la tensione sociale potrebbe aumentare in modo sensibile.
Queste misure sono chiaramente insufficienti e quando verrà fuori che le politiche sul lavoro non riusciranno a colmare la lacuna, il Governo dovrà decidere se accettare le tensioni sociali o pensare a strumenti più universali ed inclusivi di contrasto alla povertà.