La Cassazione cambia molto le assicurazioni sulla vita ma questa novità è poco nota.
L’assicurazione sulla vita è uno strumento diffuso in Italia. Notoriamente gli italiani sono un popolo previdente e questo ausilio consente di guardare con serenità al futuro perché se anche chi provvede alla famiglia dovesse venire a mancare, i superstiti non si ritroverebbero in difficoltà. Una nuova sentenza stravolge questo strumento ed è importante conoscerla per chi abbia l’assicurazione sulla vita già attiva e per chi voglia sottoscriverne una. Quando si sottoscrive una polizza vita si stabilisce fin da subito chi è la persona beneficiaria.
Ma pochi pensano ad un caso molto particolare e cioè quello della morte del beneficiario. Il presupposto dell’assicurazione sulla vita è la morte di chi l’ha sottoscritta che andrebbe economicamente a vantaggio del beneficiario. Ma paradossalmente il caso di morte del beneficiario può sempre succedere e su questo è intervenuta la Cassazione con la sentenza numero 9948 del 2021.
Cosa succede se il beneficiario muore prima?
Questa sentenza cambia tutto sulle assicurazioni sulla vita e adesso andremo a spiegare questa innovazione. In Italia c’è una situazione paradossale perché vengono stipulate tante assicurazioni sulla vita ma poi i beneficiari spesso non vanno a riscuoterle. Infatti esiste una vera e propria montagna di assicurazioni sulla vita non riscosse. Tanti Italiani (ed è assurdo pensarci) sono ricchi senza saperlo perché sono beneficiari di una polizza che ignorano e hanno dei soldi che non vanno a riscuotere.
La sentenza della Cassazione riguarda un caso specifico e cioè quello della premorienza del beneficiario. Il premio a cui avrebbe avuto diritto verrebbe trasmesso ai suoi eredi. Nel 2021 3,6 milioni di Italiani hanno sottoscritto questo strumento e questo ci può dare l’idea del fatto che non parliamo di una questione che riguarda poche persone ma di una realtà sociale dei numeri rilevanti. La Cassazione ha stabilito che il premio che spetta al beneficiario entra già nelle sue vicende esistenziali ed economiche.
Si può evitare pensandoci per tempo
Confluisce quindi nei diritti degli eredi e diventa parte integrante dell’eredità in caso di morte. Lo stipulante però può prevenire questa situazione. Infatti può stabilire che in caso di morte del beneficiario i soldi non vadano agli eredi perché la polizza può essere automaticamente revocata.
Dopo questa sentenza di Cassazione chi fa una polizza vita a beneficio di qualcuno, se non gradisce che in caso di morte di questo i soldi vadano ai suoi eredi deve stabilirlo nel contratto oppure al momento della morte di questo, revocare la polizza. Come dicevamo si tratta di uno strumento diffuso in Italia ed è un peccato che questa sentenza così importante sia poco nota e che i tanti che hanno sottoscritto le assicurazioni sulla vita probabilmente non ne siano a conoscenza.