Vediamo come puoi difenderti dal licenziamento ingiusto e cosa può fare il datore di lavoro per mandarti via.
In questo articolo scopriamo cosa dice la legge in merito al licenziamento senza giusta causa. In Italia per interrompere un rapporto di lavoro è necessario che ci siano dei motivi che possano essere ricondotti a fattispecie comprese e contemplate dalla legge. Vediamo in quali frangenti il datore di lavoro può licenziare il dipendente senza giusta causa.
Le tutele dei lavoratori sono state erose negli ultimi anni e oggi il datore di lavoro ha più libertà di manovra. Il dipendente non può essere licenziato senza un motivo valido e questo viene contemplato dal contratto lavorativo stipulato dalle parti all’inizio del rapporto di lavoro. Soltanto se sussista un motivo giustificato relativo al comportamento del dipendente oppure per cause di carattere economico il datore di lavoro può interrompere il rapporto unilateralmente.
Poche tutele per il lavoratore
Le leggi vigenti sostengono che senza motivazioni oggettive e dimostrabili il lavoratore non possa perdere la sua occupazione che è di solito la sua fonte di sostentamento. Il licenziamento non può mai essere giustificato da idee politiche, religiose o scelte di vita. Antipatie personali e convinzioni profonde non possono mai giustificare questo. Se il lavoratore tiene comportamenti non consoni durante le ore di lavoro, il datore di lavoro potrebbe licenziarlo.
Ma accusarlo ingiustamente è grave e il lavoratore potrebbe contestare la lettera di licenziamento. La lettera di licenziamento può essere contestata entro i termini previsti. Le vie per far valere i propri diritti sono due. In fase stragiudiziale la lettera di licenziamento deve essere impugnata attraverso la raccomandata entro i 60 giorni della comunicazione. In sede giudiziale il ricorso deve essere depositato presso il tribunale entro e non oltre i 180 giorni.
Come impugnare il licenziamento: bisogna provare la propria tesi
Questi termini sono tassativi e se il lavoratore licenziato non li rispetta i suoi diritti decadono. Il giudice del lavoro fissa un’udienza chiedendo alle parti le prove che avvalorino il licenziamento e la contestazione dello stesso. Il datore di lavoro e il lavoratore licenziato hanno l’onere di provare la propria tesi. Se il giudice stabilisce che il licenziamento è ingiusto e senza motivo il lavoratore ha alcuni specifici diritti.
Se si tratta di un’azienda fino a 15 dipendenti il giudice obbliga il datore di lavoro al pagamento di una sanzione. Se si tratta di un’azienda con più di 15 dipendenti il giudice può scegliere se far riavere il lavoro al dipendente licenziato oppure obbligare il datore di lavoro al pagamento di un’indennità fino al massimo di 24 mesi.