Arriva chiarezza sulle età e contributi necessari per le pensioni. Ecco le cifre che devi conoscere.
Per i cittadini nati nel ’60 e che compiono 63 anni nell’anno in corso si può già chiedere la pensione anticipata. Ma ci sono delle alternative. E’ di questi giorni la notizia che il Governo non ha i soldi probabilmente per la tanto agognata riforma delle pensioni. Ma vediamo i canali di uscita per i nati negli anni sessanta. Chi è nato nel 1960 può richiedere la pensione anticipata se ci sono i 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne oppure 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.
Se si è nati nel 1963 quindi si deve aver iniziato a lavorare all’età di vent’anni. Ma ci sono tre vie comode per andare in pensione. La via più semplice è la Quota 103 che per quest’anno è ancora in vigore. Questa misura probabilmente non tornerà nel 2024 ma ancora sino al 31 dicembre di quest’anno chi ha 62 anni e almeno 41 anni di contributi può lasciare il lavoro. Se si utilizza questa via comoda, l’importo del trattamento pensionistico non può superare più di cinque volte il trattamento minimo fino al compimento dei sessantasette anni.
Opzione donna e le vie di uscita comoda previste per il 2023
Per le donne che sono nate nel 1960 c’è la possibilità di Opzione Donna che può consentire di lasciare il lavoro a 58 anni con 35 anni di contributi versati. Ma per questo tipo di uscita semplificata dal lavoro bisogna rientrare in tre categorie. Bisogna essere una caregiver oppure un invalida oppure una licenziata. Se si usa Opzione Donna il calcolo dell’assegno sarà con il sistema contributivo. Anche APE sociale può essere sfruttata dai nati negli anni sessanta.
Questa misura può essere utilizzata quando si abbiano almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi. Per avere questa misura c’è bisogno di essere caregiver oppure invalidi al 74% o disoccupati oppure aver fatto i cosiddetti lavori gravosi. In questo caso la pensione non può essere superiore a 1500 euro al mese per 12 mensilità. Sarà il lavoratore che rientri in una di queste categorie a dover scegliere quale sfruttare confrontandosi con il CAF o con il commercialista.
Cosa accade nel 2024
Come dicevamo, il Governo non riesce a reperire i tre miliardi necessari per una riforma delle pensioni stabile nel tempo promessa in campagna elettorale. Questa cifra deve essere destinata ad aumento stipendi e taglio del cuneo fiscale. Dunque si continuerà con riforme-tampone annuali anche per i prossimi anni.