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Partita IVA 2023 non attiva: chiusura obbligata e multa, occhio alla stangata

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Salvatore Dimaggio

Arriva una dura stangata sulle partite IVA. L’Agenzia delle Entrate comunica le forti sanzioni e le chiusure d’ufficio.

Le partite IVA non hanno la vita facile e questo è noto. Arriva una novità dall’Agenzia delle Entrate e ci sottolinea come gli autonomi siano finiti ancora di più nel mirino. L’Agenzia ha comunicato attraverso i suoi canali ufficiali di aver iniziato il procedimento di chiusura d’ufficio delle partite IVA 2023 inattive. I soggetti al centro di questo provvedimento di chiusura riceveranno una comunicazione preventiva della chiusura del loro codice Ateco.

Chiusura d'ufficio e sanzioni dure dal Fisco
Partita Iva non attiva, chiusura obbligatoria – ilovetrading.it

A questo punto il contribuente ha 60 giorni di tempo per chiarire la propria posizione. Sulla base di quello che il contribuente dichiarerà o alla documentazione presentata il Fisco deciderà se chiudere comunque la partita IVA o intraprendere un’altra strada. Per i soggetti diversi dalle persone fisiche l’Agenzia delle Entrate oltre alla chiusura della partita IVA procederà anche alla cancellazione del codice fiscale.

Una stangata sugli autonomi fermi da anni

Al centro di questo procedimento ci sono le partite IVA che non presentano dichiarazioni dei redditi o dichiarazione IVA da tre anni. L’Agenzia delle Entrate comunica anche che la sanzione prevista per la mancata chiusura della partita IVA oscilla tra i 516 e i 2065 euro. La cifra si riduce a 172 euro se si paga entro 30 giorni dalla comunicazione dell’Agenzia. Se non si procede al pagamento nei tempi il contribuente riceverà la cartella esattoriale.

Gli studi testimoniano come avere una partita IVA in Italia sia sempre più sconveniente e tanti negli ultimi anni le stanno chiudendo. Giornalisticamente si parla di “moria di partite IVA”. Gli introiti sono tendenzialmente bassi e le tasse e la burocrazia sono difficilmente sostenibili.

Chiusura forzata delle partite IVA non attive
Occhio alla chiusura d’ufficio – ilovetrading.it

Chiudere la partita IVA è un obbligo (quando è inattiva) e il Fisco oggi diventa più duro da questo punto di vista. Anche questo ci deve ricordare quello che i commercialisti sottolineano: aprire una partita IVA non è qualcosa che può essere fatto a cuor leggero.

Un ulteriore elemento di attenzione prima di aprire la partita IVA

Una volta che si sia aperta questa linea di contatto con il Fisco le incombenze burocratiche e gli obblighi sono numerosi e ci si espone a multe anche pesanti. Anche se il mondo della politica parla sempre di semplificazioni e di una vita più semplice per questi contribuenti, la realtà è ben diversa. Oggi come ieri essere un lavoratore autonomo è un fardello pesante e spesso la partita IVA comporta più spese che introiti. In questi casi è importante chiuderla per evitare le sanzioni di cui vi abbiamo detto e per evitare strascichi burocratici difficili da gestire.

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