Giro di vite sui “furbetti” di turno: l’Agenzia delle Entrate sta facendo partire una raffica di lettere e c’è chi rischia molto grosso…
L’occasione fa l’uomo ladro, recita un antico adagio, e l’Agenzia delle Entrate lo sa bene. Ecco perché sta facendo partire una campagna di controlli all’ultimo centesimo. Ma non si tratta di verifiche indiscriminate: l’ente di riscossione mira a un particolare gruppo di contribuenti che hanno beneficiato di agevolazioni e contributi anche molto consistenti. Vediamo tutti i dettagli del nuovo giro di vite.
I nuovi controlli si concentreranno sui tanti contribuenti che hanno fatto richiesta per il Superbonus e avuto accesso ai relativi benefici. L’ipotesi è quella di un abuso di diritto: in base ai controlli automatici condotti, ci sono tantissimi condomini fasulli, cioè costituiti poco prima di richiedere l’accesso al Superbonus, dunque con intento meramente speculativo.
I contribuenti nel mirino dell’Agenzia delle Entrate
Se l’opzione condominio era l’unica possibilità per ottenere l’accesso all’agevolazione Superbonus, certi soggetti non hanno esitato a frazionare il proprio immobile, registrando la documentazione necessaria per la realizzazione di un condominio in piena regola, almeno formalmente. Vale sia per i proprietari di villette private, sia per gli immobili di proprietà di società, dunque intestati a titolari di redditi di impresa.
Così, tutti i nuovi condomini creati poco prima della richiesta del Superbonus saranno sottoposti a una rigorosa analisi, con dati incrociati che sicuramente hanno già consentito di individuare alcuni soggetti la cui posizione andrà chiarita fino in fondo. Del resto, sono già finiti in mano ai giudici finte compravendite e cessioni di immobili (magari con parenti prestanome) effettuate al solo e unico scopo di attingere ai contributi pubblici. Basta che un immobile sia intestato a una pluralità di soggetti per costruire un formale condominio, ma tale solo sulla carta.
Insomma, il percorso è tracciato e i precedenti giudiziari ci sono già. Le sirene del Fisco si accendono quando i crediti in questione entrano nei filtri dei suoi software. Basta che scatti un solo indicatore per dare il via a una verifica approfondita di ogni singola operazione effettuata per la richiesta e l’ottenimento del Superbonus. Purtroppo per i “furbetti”, il rispetto formale della legge non è una giustificazione valida e non basterà a evitare spiacevoli sanzioni.