Per venire incontro agli italiani, il governo ha pensato di realizzare alcuni aiuti inerenti alle tasse. Ma di cosa si tratta?
Le intenzioni del governo sono abbastanza chiare, un obiettivo di cui ha parlato anche Giancarlo Giorgetti, il Ministro dell’Economia il quale afferma che l’esecutivo è volto a “tutelare la natalità e le famiglie attraverso la riforma fiscale, che privilegerà i nuclei numerosi”. Stessi segnali erano arrivati anche dalla ministra della Famiglia Eugenia Roccella e la stessa legge delega, appena inviata alle Camere, contiene un riferimento ai nuclei familiari.
In base a ciò che afferma Il Messaggero, sono tante le probabilità che dal 2024 ci siano di nuovo degli aiuti applicati all’interno della dichiarazione dei redditi e nei cedolini degli stipendi. Aiuti che si sommerebbero ai benefici dell’Assegno unico universale, a cui servirà un’ulteriore implementazione.
Tutte le idee del governo sulle tasse
Secondo il Messaggero, è quasi nulla la possibilità di vedere applicato il “quoziente alla francese”, secondo il quale si va a calcolare l’imposta di un nucleo prendendo il reddito come riferimento.
Se il “quoziente alla francese” non è fattibile in quanto, la Consulta, sostiene come sia l’individuo a dover pagare e non il nucleo familiare, il discorso cambia nel caso in cui la revisione dell’Irpef, che prevede il passaggio da quattro a tre aliquote insieme all’eliminazione di molte agevolazioni fiscali.
Sempre Il Messaggero sottolinea come una delle possibili soluzioni per agevolare le famiglie sia il ritorno delle detrazioni, pesantemente riviste con l’Assegno Unico Universale. Fino allo scorso anno il sistema prevedeva uno sconto, a decrescere, fino ad esaurirsi ad un livello di reddito di 95mila euro l’anno. Attualmente le detrazioni vengono applicate per i figli che superano i 21 anni.
L’alternativa è l’ipotesi di una detrazione fissa indipendentemente dal reddito, riconosciuta anche ai più benestanti a fronte della funzione sociale della genitorialità: ovviamente l’importo sarebbe in proporzione maggiore per i nuclei con redditi relativamente maggiori. Questo sconto alle famiglie numerose può essere anche una deduzione dal reddito invece che detrazione d’imposta.
L’intenzione del Governo è quella di contrastare la denatalità ma sia la Ministra Meloni sia il Ministro Giorgetti sono consapevoli del futuro nel quale si muovono: servono decenni di misure regolari per contrastare il fenomeno. Su questo argomento si è espresso anche l’Inps, il quale ha affermato: “le famiglie hanno diritto ad un incremento automatico dell’importo dell’Assegno unico con effetto retroattivo, da gennaio 2023. L’aumento, secondo quanto prevede la legge di Bilancio per il 2023, sarà riconosciuto nella misura del 50 percento dell’assegno per i figli minori di un anno a carico e per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni”. A beneficiare di questo assegno, anche le famiglie con disabili.
La Ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità, Eugenia Roccella ha dichiarato: “Sul tema abbiamo cominciato a fare alcune cose sin dal nostro insediamento: già con la prima legge di bilancio, nonostante i limiti enormi che avevamo sia in termini di risorse, che di tempo. E abbiamo investito un miliardo e mezzo sulla famiglia. Certo si può fare sempre di più, ma io non ricordo molte altre leggi di bilancio in cui si è investito così tanto”.