Il Governo ha pensato ad una manovra per aiutare i lavoratori con stipendi più bassi: ecco di quanto aumenterà lo stipendio mensile.
I problemi economici causati dall’inflazione si fanno sentire, ora più che mai, ed è tornato all’attenzione del Governo un problema sul quale si discute da tempo e che ha messo in difficoltà anche i precedenti governi. I salari hanno perso, in gran parte, il loro potere d’acquisto, per questo sono più a rischio i lavoratori con salari medio-bassi, per i quali il Governo ha pensato ad una manovra ad hoc, che dovrebbe partire dalla seconda parte del 2023.
Una buona notizia per gli impiegati, che vedranno crescere i loro stipendi tra pochi mesi; lo ha confermato il Governo Meloni nel Documento di economia e finanza da poco pubblicato, dove è stato deciso di destinare oltre 3 miliardi di deficit ad un nuovo taglio del cuneo fiscale. La manovra dovrebbe essere ufficializzata nelle prossime settimane da un nuovo decreto e diventare operativa da Maggio. Il nuovo taglio sarà destinato ai lavoratori dipendenti con un reddito medio-basso, che troveranno un aumento di circa 25-30 euro nella busta paga mensile.
Aumentano gli stipendi per i dipendenti: ecco la novità 2023 del Governo Meloni
La manovra arriva in un momento in cui già dalla Legge di Bilancio 2023 si è cercato di tutelare i salari dei lavoratori dipendenti: sono infatti stati stanziati 4,6 miliardi di euro per un taglio di 2 punti sui redditi fino a 35mila euro, e di 3 punti sui redditi fino a 25mila euro. Tra Maggio e Dicembre di quest’anno, le retribuzioni medie dovrebbero subire un ulteriore incremento: si tratta di 41,15 euro in più al mese per i soggetti con un reddito di massimo 25mila euro annui, ovvero 493,85 euro in più all’anno. Per i redditi fino a 35mila euro l’aumento è di 30 euro al mese circa.
L’intervento avrà un valore di più di 3 miliardi di euro ma secondo molti non basteranno. Così la decisione del Governo Meloni è stata aspramente criticata dai sindacati, che hanno richiesto a gran voce una riduzione di 5 punti, ossia “un aumento di 100 euro medi al mese. Mi sembra che quelle risorse non siano sufficienti per risolvere l’emergenza salariale“, halamentato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. “Non siamo stati coinvolti per discutere” ha continuato, “il governo continua a mantenere un approccio che non è utile né per il governo né per il Paese”.
