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Rimborso Tari 2023: ecco a chi spetta e come richiederlo

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Daniele Orlandi

Quali sono i casi nei quali vi è la possibilità di richiedere la restituzione del denaro versato per il pagamento la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti? Ecco come richiedere il rimborso Tari e quali sono i requisiti.

Tutti gli italiani proprietari di un immobile, di un locale o di aree che possano produrre rifiuti sono tenuti per legge a pagare annualmente, in un’unica soluzione o suddividendo il versamento in più rate, la cosiddetta Tari. Si tratta infatti di una tassa che va a sostenere i costi del servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti che tutti noi produciamo.

Come ottenere rimborso Tari: casi e come richiederlo
Quando la tassa sui rifiuti Tari può essere rimborsata (Ilovetrading.it)

E che lasciamo fuori dalle abitazioni o dai negozi affinché vengano portati via dalla preposte aziende per essere avviati allo smaltimento o alle eventuali procedure di recupero. Ma vi sono casi specifici nei quali vi è la possibilità di richiederne il rimborso, ricevendo indietro i soldi pagati per sostenere questo tributo. Vediamo quando è possibile farlo e quali cittadini ne hanno il diritto.

Tari, si può ottenere il rimborso: condizioni e come richiederlo

La Tari non può essere considerata una imposta dal momento che viene versata direttamente dal contribuente per ricevere in cambio uno specifico servizio e non viene invece prelevata in modo coattivo da un Ente impositore, come avviene nel caso delle imposte. Questo implica che il contribuente, qualora rilevi un disservizio, possa intervenire in prima persona ed effettuare richiesta di rimborso dell’intera cifra versata o di parte di essa; questo nel caso in cui il servizio ad essa connesso non sia stato di fatto erogato.

Due modalità per richiedere il rimborso Tari per gli aventi diritto
La Tari è disciplinata a livello comunale (Ilovetrading.it)

È la legge 147/2013 ad indicare i presupposti che potrebbero consentire ad un contribuente di avere diritto ad uno sconto sulla Tari qualora si manifesti un acclarato disservizio. Ad esempio nel caso in cui il servizio venga interrotto oppure vada a provocare danni o situazioni di pericolo sia alle persone che all’ambiente, il costo della tassa si riduce al solo 20% dell’importo totale. Previa presentazione di una certificazione Asl che indichi il pericolo per la salute pubblica.

Questo implica dunque una riduzione dell’80% che si riduce ad una percentuale fino al 40% qualora il punto di raccolta dei rifiuti sia considerato troppo lontano dall’abitazione. Una indicazione questa sancita dal comma 676/677 della legge. Importante è sottolineare che la richiesta di rimborso deve essere fatta al proprio comune di residenza o compilando apposito modulo presente online o presso gli sportelli degli uffici; questo dal momento che la tassa sui rifiuti è regolamentata su base locale.

Sanzioni per mancato pagamento

Infine un accorgimento: pagare in ritardo la Tari non pagarla del tutto avrà delle conseguenze dato che si va incontro a sanzioni. Nel primo caso l’importo è pari al 30% dell’ammontare totale ma trascorsi dieci giorni si seguiranno le regole del ravvedimento operoso. Nel secondo caso le conseguenze potrebbero essere più serie: in caso di superamento dei 30mila dell’importo non pagato si finisce nel penale trattandosi di reato di evasione fiscale.

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