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Affitto a canone concordato: tanti vantaggi e come usufruire | Arrivano le regole chiare

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Salvatore Dimaggio

Le nuove regole sull’affitto a canone concordato. Quando conviene e come funziona nel 2023.

La questione degli affitti è sempre molto calda. Da una parte abbiamo proprietari di immobili che tra tasse, lavori e inquilini che non pagano, vanno in passivo e anche pesantemente. Dall’altra abbiamo inquilini che devono versare una quota importante del loro stipendio per riuscire a vivere in una casa.

Affitto a canone concordato
Tanti vantaggi con l’affitto a canone concordato – ilovetrading.it

Il Decreto Semplificazioni ha portato varie novità sul cosiddetto affitto a canone concordato. La prima novità riguarda l’attestazione per i contratti di locazione a canone concordato. Il Decreto Semplificazioni prevede che il documento sarà valido per tutti gli aspetti stipulati successivamente il suo rilascio. Questo vale finché le caratteristiche dell’immobile restano invariate. Tale attestazione certifica che il contratto a canone concordato sia in linea con l’accordo territoriale.

Tanti vantaggi con questo strumento

L’attestazione è obbligatoria per l’affitto a canone concordato e viene rilasciata dai sindacati degli inquilini o dalle associazioni della proprietà edilizia. Senza questa attestazione il c.c. non può partire perché se non si è in linea con i criteri generali degli accordi da definire in sede locale riguardo la stipula dei contratti, non si può beneficiare di questa misura.

Con questa attestazione si potrà beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per tali tipi di contratto. Serve anche per l’applicazione della cedolare secca al 10% e per le riduzioni IRPEF per contratti non assistiti. Questo tipo di contratto è un’alternativa al contratto a canone libero.

Un modo più conveniente di affittare casa
Scopriamo il risparmio nel 2023 con il canone concordato – ilovetrading.it

Il contratto di affitto “tre più due” ha una durata di 3 anni con rinnovo automatico di altri due. Alla seconda scadenza, locatore conduttore dovranno nuovamente accordarsi. In questa disciplina vige la regola del recesso libero quando previsto dal contratto.

I rapporti tra le parti: legge e contratto

Dunque si può recedere quando ci sia una giusta causa e il periodo minimo previsto dalle parti. Il locatore non ha la possibilità di disdetta. Gli unici casi nei quali può mandare via l’inquilino sono quelli di una comprovata necessità dell’immobile oppure se si accorge che il locatario non occupa stabilmente l’immobile senza reali motivazioni oppure quando l’immobile deve essere ristrutturato e non si può attendere e l’ultimo caso è quello della vendita dell’immobile.

I contratti di locazione con questo tipo di canone hanno una serie di vantaggi fiscali. Per chi percepisce il canone di locazione, la tassazione sarà un’aliquota unica al 10% e non più quelle a scaglioni. La base imponibile per il calcolo dell’irpef è ridotta del 30%. Anche l’imposta di registro viene ad essere erogata in maniera più facilitata. Il pagamento di Imu e Tasi viene anche agevolato e dunque non sorprende che questo strumento stia prendendo piede nel mercato degli affitti.

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