In quasi tutti i condomini italiani, nonostante il freddo di aprile, i termosifoni sono spenti, ecco perché in tanti stanno riaccendendo a tutto spiano le stufette. Il rischio è di spendere più del previsto in bolletta
Come riscaldarsi, se i termosifoni sono spenti ma si ha ancora freddo? La soluzione più ovvia è quella di ricorrere a stufe e stufette elettriche. A ben vedere, non è un’ottima idea, soprattutto dal punto di vista economico. Ci sono altri modi per riscaldare la casa senza termosifoni.
Stufette elettriche e termoventilatori possono aiutare a riscaldare piccoli ambienti nelle giornate più fredde. Ma i consumi sono di questi apparecchi sono alti. Chi non vuole rischiare brutte sorprese in bolletta non può permettersi di tenere accesa la stufetta per più di qualche ora al giorno. Prendendo in considerazione un ambiente di circa 20/25 mq, cioè una stanza medio-grande, il consumo elettrico di una stufa tradizionale si aggira attorno ai 1000 o 2000 W/h. Ovviamente i consumi di una stufa elettrica dipendono dalla dimensione e dalla potenza del dispositivo acquistato.
Il prezzo dell’elettricità è in forte oscillazione. Nei prossimi mesi dovrebbe calare, ma per ora è ancora alto. Moltiplicando la potenza delle stufette per il costo dell’energia che attualmente si attesta intorno ai 0,5 €/kWh, e poi moltiplicando il risultato per il numero di ore in cui l’elettrodomestico resta in funzione, si scoprirà quanto costa in realtà riscaldarsi in questo modo. Considerando una stufa con potenza di 1.500W tenuta in funzione per quattro ore al giorno si otterrà quindi un consumo medio di 6.000 Wh, ossia 6 kWh. Al giorno quindi si potrebbero spendere fino a 3 euro. In pratica 90 euro al mese, solo per riscaldare per poche ore una stanza.
Sul mercato esistono varie tipologie di stufe. Da quelle compatte e poco potenti per riscaldare ambienti di piccole dimensioni, tipo bagni, o più potenti per stanze più grandi. Di norma le stufe alogene, al quarzo o a infrarossi consumano di meno: si parla di un dispendio di circa 800 W/h. Quindi è su queste tipologie di stufe che i consumatori dovrebbero orientarsi.
Chi ha la possibilità di sfruttare un un condizionatore a pompa di calore dovrebbe sempre evitare le stufe elettriche. Il condizionatore riesce a trasformare un kWh assorbito dalla rete elettrica in 4 kWh termici: i dispositivi più recenti possono arrivare addirittura a 6 kWh termici per ogni kWh elettrico.
Durante il giorno, è poi consigliato tenere aperte tapparelle e tende per far entrare la luce e il calore del sole nelle ore più calde. In questo modo si potrà sfruttare la maggiore temperatura anche per far arieggiare casa. Mentre dal tardo pomeriggio è meglio tenere ben chiuse le tapparelle e le persiane per evitare dispersioni di calore.
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