Importanti novità per quanto riguarda Quota 103, una delle forme di pensione anticipata previste dal Governo Meloni.
Andare in pensione qualche anno prima è possibile. Il Governo Meloni ha introdotto novità in merito a Quota 103. Per andare prima in pensione sarà necessario soddisfare determinati requisiti. Analizziamo nel dettaglio cosa succederà e cosa è necessario fare.
Importanti novità per quanto riguarda il complicato mondo delle pensioni. È obiettivo del Governo Meloni consentire a sempre più lavoratori di ritirarsi prima di aver compiuto 67 anni. Il premier ha assicurato che, già entro la fine di questa legislatura, la legge Fornero verrà superata. Questo consentirebbe non solo a molti lavoratori di godersi tempo e famiglia ma favorirebbe, soprattutto, il ricambio generazionale nel mondo del lavoro incentivando le assunzioni di molti giovani attualmente disoccupati e percettori del Reddito di cittadinanza.
Tuttavia dai banchi del Carroccio non arrivano buone notizie. Il leghista Riccardo Molinari, infatti, ha detto chiaro e tondo che, per il momento, Quota 41 non è un obiettivo raggiungibile perché mancano le risorse. Dunque niente Quota 41 per la pensione anticipata, mentre resta ancora in ballo Quota 103.
Quota 103: ecco che cosa accadrà
Fino al 2021 era possibile andare prima in pensione grazie a Quota 100. La misura era nata nel 2018 in casa Lega e consentiva alle persone di ritirarsi dal lavoro a soli 62 anni purché ne avessero maturati almeno 38 di contributi. Purtroppo nel 2021 Quota 100 ha visto il tramonto ma è stata messa in campo un’altra forma di pensione anticipata: Quota 103
Grazie a Quota 103 un lavoratore può andare in pensione a 62 anni di età con almeno 41 di contributi. Questa misura avrebbe la sua naturale scadenza il 31 dicembre 2023 ma, tra le varie ipotesi del Governo Meloni, sembra prevalere quella di una proroga. Pertanto ci sono alte probabilità che Quota 103 venga prorogata per tutto il 2024. Con questa misura è possibile ottenere la pensione trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti e, in ogni caso, non prima del primo aprile 2023. I lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni dovranno, invece, aspettare fino ad agosto 2023. L’importo massimo mensile della pensione anticipata flessibile non potrà superare cinque volte il trattamento minimo stabilito per ciascun anno: per il 2023 l’importo è pari a 2.818,65 euro.
Quota 103, tuttavia, non è l’unica opzione per ritirarsi prima dal lavoro.Tra i canali di uscita anticipata, c’è quello che consente il pensionamento con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva – che scendono a 41 anni e 10 mesi per le donne – a prescindere dall’età anagrafica. Questa possibilità si rivolge, però, solo ai lavoratori precoci, cioè coloro che hanno versato almeno un anno di contributi prima di aver compiuto 19 anni.
Un’altra strada per andare prima in pensione è l’Ape sociale. Per poterne beneficiare è necessario avere almeno 63 anni di età e almeno 30 di contributi. Con molte limitazioni ma è stata rinnovata per tutto il 2023 anche Opzione Donna che, come dice il nome stesso, si rivolge unicamente ad una platea femminile. Con Opzione Donna si può andare in pensione a soli 60 anni se si hanno almeno 35 anni di contributi. Per chi ha un figlio l’età pensionabile scende a 59; le donne che hanno due o più figli possono ritirarsi dal lavoro addirittura a 58 anni.