Il vice presidente della Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari insegna alcuni trucchi per riconoscere facilmente annunci immobiliari sospetti: scopriamoli insieme.
“Parole, parole, parole”, che spesso ahinoi sono false e ci traggono in inganno: nell’era del web i contenuti “fake”, altrimenti detti nella nostra lingua “falsi”, “farlocchi”, “menzogneri” e simili, non risparmiano alcun ambito. Ed anche quello immobiliare si ritrova spesso inondato da annunci fuorvianti, che millantano realtà inesistenti o promesse impossibili da mantenere.
Ecco che quindi è necessario correre ai ripari: senz’altro a partire dalle piattaforme che ospitano quei contenuti, equipaggiandosi di sistemi in grado di smascherare il più possibile annunci truffaldini. Ma, non essendo sempre così semplice automatizzare sistemi di verifica e di filtraggio in ambito informatico, e permanendo quindi il rischio che qualche annuncio scorretto riesca a sfuggire ai controlli, occorre che anche gli utenti imparino a riconoscerli.
Ed ecco che Maurizio Pezzetta, vice presidente e vicario nazionale della Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari (FIMAA), ha deciso di offrire alcuni consigli utili per accorgersi facilmente e velocemente di annunci immobiliari potenzialmente falsi: poche e semplici accortezze che possono aiutarci a risparmiare tempo, evitare delusioni se non, al peggio, truffe ed anche rendere il web un ambiente meno saturo di “specchietti per le allodole”. Scopriamoli insieme.
Partiamo dal primo escamotage illustrato dal vice presidente Pezzetta: le pubblicazioni di immobili proposti a prezzi assai più bassi di quelli medi dell’area residenziale in cui sono ubicati. “Purtroppo le persone che ci credono, magari perché si trovano in situazioni di necessità, ci sono sempre”, ha dichiarato Pezzetta. Ed è proprio costoro che i malintenzionati intendono circuire: “La sola cosa che questi utenti ottengono, se va bene, è di fornire i propri dati personali a questi operatori”, ha proseguito il vicario di FIMAA. E questi dati potranno poi essere usati dai cyber truffatori per scopi illeciti.
Dunque prezzi “stracciati” sono senz’altro un segnale d’allarme ed è essenziale verificare con attenzione che gli annunci che li riportano provengano da agenzie affidabili prima di fornire qualsiasi tipo di informazione personale. Inoltre, Pezzetta mette all’erta anche riguardo le richieste di ottenere elenchi di immobili dietro compenso: “Ma questo deve essere un campanello di allarme: non può essere serio qualcuno che chiede un compenso per qualcosa, come l’elenco degli immobili disponibili, che è disponibile anche gratuitamente in rete”.
Inoltre, Pezzetta suggerisce un metodo “infallibile per individuare le agenzie serie”: ovvero richiedere il codice di iscrizione al REA, il Repertorio Economico Amministrativo, che garantisce che il soggetto che intende effettuare la mediazione immobiliare sia abilitato a farlo. Per questo motivo Pezzetta rivolge un consiglio anche alle piattaforme web: “Sarebbe auspicabile che i portali accettassero solo annunci che provengono da persone con credenziali valide – ha concluso il vice presidente – in modo da scoraggiare chi abbia intenzione di pubblicare annunci civetta”.
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