Ancora grandi preoccupazioni per la direttiva Case Green. Unimprese racconta la bomba che è in arrivo sul mercato immobiliare
Di recente, l’Unione Europea ha adottato la famosa Direttiva sulle Case Green, che richiede l’aumento della classe energetica di molte abitazioni entro pochi anni.
Tuttavia, ci sono dubbi sui suoi effettivi benefici. In particolare, molte persone si chiedono se l’investimento necessario per migliorare la classe energetica di un’abitazione sia davvero conveniente. In questo articolo, esamineremo il rapporto di Unimprese sulla questione, che offre una panoramica completa delle implicazioni economiche e ambientali della Direttiva sulle Case Green.
La bomba di Unimprese su Case Green
Secondo un rapporto di Unimprese, la direttiva europea sulle cosiddette case green potrebbe causare problemi al mercato immobiliare italiano. L’Italia avrà difficoltà con la concessione di mutui per l’acquisto di abitazioni e l’erogazione di prestiti alle piccole e medie imprese che si basano su garanzie immobiliari. Le nuove regole europee prevedono che gli immobili non conformi ai nuovi requisiti di efficienza energetica subiranno inevitabilmente un deprezzamento, il che avrà un impatto sui nuovi mutui e sui prestiti per le PMI. Il rapporto di Unimprese paragona la situazione dei proprietari degli 8 milioni di immobili da adeguare agli standard energetici dell’UE a quella di chi è responsabile di un abuso edilizio.
Per Unimprese, le banche potrebbero concedere mutui di importo inferiore a causa del valore ridotto delle case non conformi agli standard energetici dell’UE usate come garanzia. Ciò potrebbe causare problemi per chi desidera acquistare una casa non ancora ristrutturata e per i piccoli imprenditori che utilizzano il proprio immobile come garanzia per ottenere prestiti o finanziamenti. Ma potrebbe portare anche a una diminuzione dei prezzi delle case e paralizzare il mercato immobiliare. Unimprese ritiene che l’Italia non abbia fatto sentire la sua voce in Europa nella creazione delle regole, e per questo motivo ci sono problemi che non tengono conto delle situazioni specifiche del Paese.
Dunque, il governo italiano dovrebbe intervenire a Bruxelles sulla direttiva approvata dal Parlamento europeo e adattare le nuove regole alle diverse situazioni del mercato immobiliare italiano. Inoltre, il governo dovrebbe allungare i tempi per l’obbligo di ristrutturazione degli edifici. Ma anche lavorare sul sistema degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie, in modo da farli diventare strutturali e permanenti. È necessario trovare nuovi sistemi per consentire ai proprietari di immobili di avere incentivi, come una soglia di agevolazione di circa il 70-75% dell’importo della ristrutturazione, mediante credito d’imposta. Questo permetterebbe di adeguarsi alle regole europee senza paralizzare il mercato immobiliare italiano.