Ecco tutto quello che c’è da sapere per chi percepisce la Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego
La NASPI – Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego rappresenta per moltissimi cittadini una significativa forma di sostegno al reddito. Di fatto è il nuovo assegno di disoccupazione, pensato appunto per coloro che non hanno più un lavoro e necessitano dell’aiuto degli ammortizzatori sociali, che si rendono sempre più necessari vista la crisi del mercato del lavoro e il numero di disoccupati o inoccupati che cresce sempre più.
Per quanto riguarda questo mese di aprile il pagamento della NASPI è effettuato a partire da martedì 11 aprile 2023, ma è bene chiarire che la data precisa del pagamento può variare da persona a persona e potrebbe essere ricevuta anche in giorni precedenti o successivi rispetto alla data indicata. Il pagamento della Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego si riferisce sempre al mese precedente: dunque, nel caso specifico, il pagamento di aprile 2023 si riferisce alla disoccupazione da percepire per il mese appena trascorso, ovvero marzo 2023, e via discorrendo con i mesi precedenti e i mesi successivi.
Più in generale, il calendario dei pagamenti della NASPI 2023 è molto variabile, quindi i pagamenti possono variare per più o meno di 30 giorni rispetto ai pagamenti precedenti e successivi. Inoltre va ulteriormente specificato che se si è in attesa del primo assegno della disoccupazione NASPI o dell’ultimo mese di pagamento, la data di pagamento potrebbe essere diversa.
In ogni caso, per verificare gli importi della NASPI relativa al mese di aprile 2023, è possibile accedere al sito web dell’INPS Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Inoltre, è importante sapere che occorre presentare il modello NASPI-Com in anticipo (almeno 30 giorni prima) per ricevere il pagamento dell’ultimo mese della NASPI. L’assegno in ogni caso non può essere erogato per un periodo superiore a due anni.
Viene erogato dopo l’effettuazione di un calcolo tecnico che si riferisce ad un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. Attualmente rappresenta uno degli strumenti più diffusi per la tutela di chi non sta lavorando e costituisce un punto di riferimento tra gli ammortizzatori sociali in Italia. I dati più aggiornati riferiscono che il tasso di disoccupazione totale è attualmente al 7,9% (+0,1 punti), quello giovanile al 22,9% (+0,7 punti). La diminuzione del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,7%, pari a -83mila unità) coinvolge uomini, donne e persone con più di 35 anni d’età. Il tasso di inattività scende al 33,9% (-0,2 punti).
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