Boom di donazioni dei genitori per aiutare i figli, ma non bisogna sbagliare cifre e modalità. Vediamo le tasse previste.
In questo momento di incertezza economica non è strano che i genitori aiutino i figli attraverso dei regali in danaro. Sono tanti i motivi che possono spingere un genitore a dare una mano al figlio economicamente. La nascita di un figlio oppure l’acquisto di una nuova auto, l’acquisto di una casa o esigenze di salute insorte senza preavviso.
Un genitore che vede il figlio costretto ad affrontare spese in più probabilmente gli offrirà una mano erogandogli del danaro ma questo danaro è sottoposto ad una normativa che è importante conoscere. Per quanto riguarda le leggi in vigore i figli non devono pagare le tasse sui soldi ricevuti in donazione e questo vale sia per le cifre di modico valore che anche per quelle più importanti. Se un genitore decide di dare al figlio 1000 euro questa è una di quelle cifre che possono essere considerate di modico valore e quindi il figlio stesso non deve pagare nessuna tassa e non è neppure tenuto a fare la dichiarazione al fisco.
Sarebbe sempre meglio che questa donazione avvenisse attraverso strumenti tracciabili in caso di eventuali controlli successivi. C’è un po’ di confusione riguardo alla normativa del modico valore. La legge utilizza questa formula molto vaga ma non è chiaro quale sia la soglia massima entro cui la donazione viene effettivamente considerata in questo modo. Quando il genitore regala al figlio cifre più importanti non è più sufficiente utilizzare lo strumento tracciabile per mettersi al sicuro dai controlli ma bisogna fare un atto pubblico notarile.
Le tasse quando c’è una donazione sono proprio quelle dell’imposta sulle donazioni e le aliquote sono differenziate. La tassa vale il 4% per il coniuge e i parenti in linea retta con una franchigia di un milione. La tassa vale il 6% per gli altri parenti fino al quarto grado e affini in linea retta e collaterale con una franchigia di 100 mila euro per fratello e sorella. La tassa vale l’8% nei confronti di tutti gli altri soggetti che non siano legati da vincoli di parentela o affinità.
Un caso particolare è quello della donazione fatta a un soggetto portatore di handicap grave. In questo caso la franchigia sul pagamento dell’imposta si alza 1,5 milioni di euro. Qualsiasi somma di denaro che i figli ricevono dai genitori non rappresenta un reddito imponibile a fini IRPEF e quindi non va inserito nel 730.
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