Il commercialista costa tanto, ma ora ci sono due vie per farne a meno senza pensieri. Vediamo come evitare questa spesa.
La partita IVA impone spese, tasse e obblighi. Una tassa nascosta è quella del compenso del commercialista. Oltre ai tanti balzelli che bisogna pagare allo Stato c’è anche il commercialista da dover remunerare per la sua attività. In questo articolo vedremo come poter fare tutto senza l’ausilio del fiscalista.
Quando si apre la partita IVA ci si sottopone a un vero labirinto di tasse e obblighi. Ci sono tutte le tasse da pagare all’Agenzia delle Entrate e le somme da versare all’istituto di previdenza di appartenenza che poi confluiranno nei contributi. C’è anche da redigere la dichiarazione dei redditi e queste sono solo le cose fondamentali. Bisogna calcolare tutte le spese deducibili, emettere le fatture elettroniche, comprendere le procedure per richiedere i vari bonus e mettersi in regola con le sanzioni che possono arrivare.
L’onorario per la gestione della partita IVA non è una spesa da sottovalutare. La legge non obbliga la partita IVA ad avere un commercialista. Il lavoratore autonomo o il professionista possono fare tutto per conto proprio. Un’alternativa al commercialista è il CAF. Il centro di assistenza fiscale eroga aiuti simili a quelli del fiscalista ma i costi sono più bassi. Molti CAF chiedono il pagamento una iscrizione annuale e poi erogano tutti i servizi in una sorta di pacchetto unico.
Oggi vanno per la maggiore i programmi disponibili online che permettono di gestire i vari aspetti della vita di una partita IVA. Sono applicazioni automatizzate da scaricare sul proprio computer o da utilizzare come piattaforma da remoto.
Questi software si stanno diffondendo perché ad un costo irrisorio permettono di automatizzare tutte quelle procedure che normalmente vengono demandate al commercialista.
Utilizzando questi software il risparmio sarà importante ma è rilevante sottolineare che nella vita di una partita IVA si creano puntualmente situazioni complesse e che hanno bisogno di una consulenza ad hoc. Questi software fanno tutto in modo standardizzato e quindi se ci si trova in situazioni particolari potranno essere poco utili. Il lavoratore autonomo e il professionista possono anche utilizzare il servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate.
Il commercialista chiede cifre decisamente diverse se parliamo di una partita IVA forfettaria oppure di una in regime ordinario. In base al tipo di attività che si svolge e in base al regime fiscale a cui si è sottoposti, le cifre possono oscillare molto. Provare uno di questi software o l’assistenza del CAF è una buona idea ma se non ci si dovesse trovare bene è meglio pagare il commercialista che andare incontro a multe e sanzioni.
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