Si può percepire l’assegno di invalidità se si ha l’asma? Dipende da molti fattori. Le nuove regole del 2023 chiariscono la situazione.
L’asma è un problema molto serio che può ripercuotersi sul posto di lavoro. Non sono rari i casi di persone che soffrono di una forma tanto avanzata e debilitante della malattia che questa impedisce di svolgere correttamente un lavoro. In alcuni casi questo porta a un assegno di invalidità.
Per la maggior parte di noi respirare è un gesto scontato e automatico, ma per chi soffre d’asma, soprattutto nelle sue forme più gravi, questo si trasforma in un problema serio e un impedimento da non sottovalutare. Bisogna anche mettere in conto che l’asma è una delle malattie più diffuse in Italia. Considerando quanto la sofferenza di asma può impattare sulla vita lavorativa di una persona, l’INPS ha considerato di concedere un assegno di invalidità a chi ne soffre. Per riceverla basta mandare un assegno all’INPS e attendere.
Fino a che punto l’asma viene ritenuta una malattia grave al punto da richiedere l’invalidità dell’INPS? La questione è stata affrontata da un decreto del Ministero della Salute. L’aspetto da tenere maggiormente in considerazione è quanto sia grave la malattia. L’asma, per quanto sia riconosciuta come una malattia cronica e invalidante dal Ministero della Salute, non è considerata grave al punto di necessitare di una pensione di invalidità. Questo perché l’asma, al contrario di altre malattie, può essere tenuta sotto controllo tramite tecniche di respirazione che il malato dovrebbe conoscere.
I casi di asma che dobbiamo considerare per addentrarci nel discorso sono 2: asma estrinseco e asma intrinseco. Entrambe le condizioni si collocano piuttosto in basso nella scala della percentuale di invalidità secondo gli standard del Ministero della Salute. In particolare si va da 21% al 35% di invalidità civile. La percentuale di invalidità per accedere alla maggior parte delle agevolazioni per persone con invalidità è molto più alta, le più note tra queste partono da una percentuale di invalidità del 74%. La lista di agevolazioni per chi soffre di semplice asma intrinseco o estrinseco è decisamente breve.
Se la percentuale di invalidità riconosciuta dalla visita medica è più alta del 35% è perché l’asma è associata ad altre malattie respiratorie più gravi. In particolare ci sono due malattie che si accompagnano all’asma e la rendono un vero incubo: broncopneumopatia asmatica grave e broncopneumopatia asmatica severa.
Queste malattie respiratorie molto più gravi di una normale asma, che presentano nella tabella del Ministero della Salute un tasso di invalidità dal 71% all’80% nel caso della prima e dall’81% al 90% nel caso della seconda. Si sono anche riscontrati alcuni casi in cui la condizione era talmente grave da vedersi riconoscere un’invalidità del 100%.
Per questi tipi di asma molto più gravi del normale è prevista una indennità di invalidità che può essere richiesta all’INPS. La domanda deve essere inviata per via telematica attraverso la piattaforma online dell’ente previdenziale, corredata con un certificato introduttivo. Questa deve poi essere esaminata da una commissione istituita dall’ASL del proprio territorio e integrata con una seconda revisione di un medico dell’INPS.
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