Può capitare di ricevere una busta paga sbagliata, non è un errore così insolito e quindi è importante sapere come intervenire per rimediare.
Ovviamente è importante scindere quelli che sono gli errori casuali generati dal programma, da un inserimento erroneo dei dati o da una dimenticanza, da quelli che sono errori ripetuti che lasciano pensare ad una tattica voluta.
Ogni mese è fondamentale controllare sempre la busta paga, accertandosi che tutto funzioni in modo corretto e che tutte le voci siano collocate esattamente. La busta paga è un documento ufficiale per il datore di lavoro e per il lavoratore che la riceve e va consegnata al dipendente su base mensile. All’interno della busta paga si trovano le ore lavorate nel mese, gli straordinari, le assenze, i permessi, i riposi, i dati della persona e tutto ciò che riguarda l’operatività in quel determinato mese. Gli errori possono quindi essere facilmente dettati da una trascrizione sbagliata, da confusione tra ore e giorni o dalla distrazione delle persone preposte.
In caso di errore la prima cosa da fare è contattare l’amministrazione o il datore di lavoro se non ci sono intermediari ma un consulente esterno. In questo caso è importante mandare una mail per avere una traccia scritta.
Errore in busta paga: cosa fare
Il dipendente ha di tempo tra i 5 e i 10 anni per contestare una busta paga. Come anticipato, è fondamentale capire se si tratta di un errore non voluto oppure studiato ad arte. In questo secondo caso è possibile rivolgersi agli organi di competenza.
La busta paga può essere corretta, se possibile nel mese in corso, oppure successivamente in quello seguente rettificando il numero di giorni o di ore mancanti o maggiori. Il datore di lavoro che non vuole correggere la busta paga commette un illecito e può andare incontro a una sanzione che va dai 150 euro ai 1500 euro, fino ai 3000 euro se la violazione riguarda più dipendenti e fino a 6000 euro se riguarda oltre dieci lavoratori in un periodo prolungato di oltre un anno.
Controllare sempre le presenze, le assenze e anche il corrispettivo sul calendario aziendale. Gli errori più comuni riguardano le ferie, i permessi, il calcolo. Le correzioni possono essere fatte entro il 16 del mese successivo rispetto a quello di riferimento sempre che non sia stato versato l’F24, in caso contrario si può fare un conguaglio sulla busta paga successiva per sistemare l’errore. Se ci sono problemi, se il datore riferisce di non poter correggere l’errore o comunque si rifiuta di farlo, è importate rivolgersi agli enti preposti per i controlli in merito.