Dietro la questione dei credi d’imposta edilizi c’è davvero molta confusione. Cerchiamo di fare chiarezza sull’argomento.
Continua ad esserci grande confusione in merito ai bonus edilizi, soprattutto per ciò che concerne la questione dei crediti di imposta. La cessione di imposta per le spese pagate quest’anno, cambia a seconda del momento di avvio dei lavori: i lavori avviati entro lo scorso 16 febbraio generano bonus cedibili, mentre quelli dal 17 febbraio in poi, vedono preclusa la possibilità di cessione del credito o dello sconto in fattura. La regola base è stata stabilita dal Decreto Legge 11/23 e vale sia per il superbonus che per le altre agevolazioni ordinarie cedibili.
Per riuscire a trovare una soluzione al fine di ottenere comunque i crediti d’imposta per i lavori edili già avviati, il Governo ha pensato ad una soluzione che può essere applicata per mettere la parola fine alla questione. Il Parlamento, però, ha votato degli emendamenti che allentano la stretta e aiutano chi è stato spiazzato dalle nuove regole. Vediamo quali sono.
Primo tra tutti riguarda coloro che hanno avviato interventi di edilizia libera agevolati da bonus ordinari e alla data del 16 non avevano ancora avviato i lavori: nel caso di acquisto di finestre, per cui si era già dato acconto ma non erano ancora arrivate o per un’ordine di una caldaia destinata però ad essere installata a fine stagione. In questi casi, per salvare la cessione è sufficiente aver dato una caparra prima del 16 di febbraio o dimostrare di aver stipulato un accordo vincolante in data precedente.
Come sbloccare i crediti del 2023 attraverso gli ultimi emendamenti del governo
Anche chi si è trovato ad acquistare una casa ristrutturata da un’impresa ma con contratto non ancora registrato. In questo caso si guarda la data in cui l’impresa ha chiesto il titolo abilitativo, cioè che l’istanza per la Cila sia stata presentata entro lo scorso 16 febbraio per poter avere la cessione o lo sconto in fattura. Stesso principio per l’acquisto di un box auto pertinenziale.
Per quanto riguarda il bonus del 75% per abbattimento barriere architettoniche, rimarrà cedibile fino alla sua scadenza a prescindere dal momento di avvio dei lavori. Apertura significativa in quanto questi interventi dal 2023 possono essere decisi con maggioranza semplice in condominio. Anche nelle zone sismiche 1, 2 e 3 resta cedibile il superbonus per i lavori di recupero del patrimonio edilizio e riqualificazione urbana, approvati dalle amministrazioni comunali al 17 febbraio.
Rimane lo sconto in fattura e cessione dei bonus anche per interventi eseguiti su case popolari e soggetti del terzo settore ammessi al superbonus. Restano cedibili anche i bonus dati per lavori eseguiti su immobili danneggiati relativi all’alluvione nelle Marche dello scorso settembre. Stessa cosa per i lavori su immobili danneggiati dai terremoti e ubicati nei Comuni colpiti da eventi sismici che si sono verificati dal 1° Aprile 2009 con dichiarazione stato di emergenza.
