Dopo settimane di alta tensione arriva la decisione finale sul Superbonus con un grande cambiamento in atto che riguarderà i cittadini, le modalità operative e le detrazioni in essere.
Le modifiche che erano attese alla fine sono arrivate e sono anche state confermate in via ufficiale, quindi ci saranno molti cambiamenti anche per coloro che avevano già intrapreso la via per la richiesta ufficiale.
Una decisione che era attesa da tempo e che finalmente con la revisione dell’articolo 119 del Decreto Rilancio offre la possibilità di fare chiarezza anche sulla data ultima di presentazione e le relative detrazioni fiscali possibili. Il Superbonus è stata una delle riforme più interessanti degli ultimi anni per i cittadini, il nuovo governo aveva spiegato sin da subito di voler cambiare questo approccio e quindi erano sorti numerosi problemi per tutti coloro che avevano intrapreso la via del bonus economico per la ristrutturazione nella convinzione che non ci sarebbero state modifiche.
In realtà era piuttosto scontata la scelta, avendo un’impronta economica piuttosto notevole per le finanze dello Stato. La prima grande novità è la proroga della scadenza per le unifamiliari che slitta dal 31 marzo al 30 settembre. Questo era uno dei punti cruciali che faceva preoccupare maggiormente perché tutti i cantieri che erano aperti rischiavano una perdita economica senza precedenti.
Superbonus approvato: arrivano le novità
La modifica quindi è stata fatta per dare una maggiore libertà di movimento poiché con un termine prolungato è possibile ultimare gli immobili e portare in detrazione al 110% le spese effettuate. Un’altra novità del decreto legge riguarda lo sconto in fattura e le cessioni, questo che era stato per il mondo dell’edilizia un grande sprint alla spesa nell’ultimo anno, conoscerà una battuta d’arresta. Era prevedibile ed è stato confermato, niente più anticipi.
Se prima era possibile fare i lavori in casa senza spendere soldi ora non sarà più così, le detrazioni ci saranno ma solo come sconti successivi quindi sul pagamento dell’IRPEF in dichiarazione dei redditi come è sempre stato. I costi per lo Stato erano lievitati e quindi era impensabile andare avanti a lungo su questa scia. Ora la situazione dovrebbe cambiare e si spera anche in una maggiore trasparenza per i lavori.
Ci sono comunque delle eccezioni, sono escluse le detrazioni fiscali per quei lavori necessari quindi per la rimozione delle barriere architettoniche, per gli immobili danneggiati da alluvioni, terremoti o altre catastrofi, lavori in Onlus, cooperative e attività benefiche. Queste formule continueranno a beneficiare delle cessioni come i lavori che riguardano la riqualificazione urbana.
Come funziona adesso l’agevolazione del 110%
Una grande novità riguarda anche l’Edilizia libera ovvero tutti quei lavori che non richiedono particolari permessi e procedure come sostituzione infissi e caldaie. In questo caso, se i lavori non sono stati effettuati entro il 16 febbraio, è possibile sfruttare uno sconto con il versamento di un acconto. Questa metodica vale solo per coloro che possono dimostrate di avere un accordo vincolante già in atto. Resta comunque per tutti l’agevolazione del 110% per le spese sostenute solo che questa non sarà più come anticipo ma come ripartizione delle somme in 10 anni da scalare sotto forma di bonus Irpef nella dichiarazione dei redditi.
Coloro che non hanno ancora ceduto le detrazioni potranno farlo ma dovranno pagare una multa di 250 euro, inoltre chi non ha regolarizzazione la posizione potrà farlo entro il 30 novembre senza spese ulteriori.