Il governo guidato da Giorgia Meloni ha una proposta che fa sognare tutti i lavoratori. Si parla di aumenti in busta paga
Dalla pandemia in poi, la situazione lavorativa italiana non è stata delle migliori. Il blocco produttivo imposto nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ha causato la riduzione dei posti di lavoro: sebbene molti siano poi tornati a regime quando l’emergenza è rientrata, per altri le conseguenze di quel periodo sono tangibili ancora oggi.
Sono molti gli italiani che, a parità di stipendio rispetto a qualche anno fa, si trovano a doversi interfacciare con dei rincari che non sembrano rientrare. I carburanti, le bollette e tantissimi alimenti acquistati quotidianamente al supermercato come il pane e il latte hanno raggiunto prezzi incredibili. Ecco quindi la proposta di Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, per quanto riguarda l’aumento in busta paga.
Aumento in busta paga e incentivi per chi assume: le proposte del governo
Da poche ore, l’esecutivo ha varato un disegno di legge delega, che necessita di due anni per tutti i decreti attuativi: Giorgia Meloni, però, vorrebbe che i primi effetti si vedessero già in autunno. L’obiettivo è quello di stimolare l’occupazione a tempo indeterminato e alzare gli stipendi, anche attraverso la riduzione delle aliquote Irpef trattenute sugli stessi e mediante una riduzione delle tasse.
Si parla di una riduzione tra quattro a tre aliquote e, nello specifico, sembra che per i redditi fino a 28mila euro saranno del 23%, mentre saliranno a 35% per i redditi oltre 28mila euro e fino a 50mila euro. Se questo diventasse realtà, significa che tutti pagheranno meno tasse: di fatto, però, essendo che per i redditi oltre i 50mila euro le aliquote si ridurranno al 43%, i più avvantaggiati sarebbero i più ricchi. Giorgia Meloni ha quindi voluto concentrarsi soprattutto sui redditi bassi e ha annunciato che verrà fatto ordine sulle detrazioni, le deduzioni, i crediti di imposta e le esenzioni.
Si parla di un rafforzamento di questo sistema, che oggi costa allo stato ben 125 miliardi di euro, soprattutto per chi ha stipendi medi e bassi, depotenziandolo invece per chi ha stipendi alti. Un’altra proposta riguarda la flat tax: il governo pensa ad introdurla al 15%, per i lavoratori dipendenti, sugli incrementi di salario. Se in un momento difficile produci di più, lo Stato ti premia con una tassazione bassa. Al momento, sono tutte ipotesi: Giorgia Meloni vorrebbe che diventassero reali già a partire dal prossimo autunno.