Hai l’abitudine di lasciare il caricabatteria sempre collegato? Anche se non lo utilizzi, stai sprecando energia elettrica. Scopriamo perché.
Spesso lo facciamo per pigrizia, o semplicemente perché pensiamo che un caricabatteria non utilizzato – ma comunque attaccato a una presa elettrica – non consumi nulla. Ecco, se lo pensate, vi sbagliate di grosso. Nonostante non venga utilizzato, infatti, il caricabatteria consuma comunque energia elettrica, spargendo sale sulle vostre bollette.
Se ignoravate questa dinamica, iniziate a prestarci attenzione. Vedremo nel dettaglio perché l’energia viene comunque consumata – e, in egual misura, sprecata – da caricabatterie ed alimentatori che avete sparsi per la vostra casa, così da sensibilizzarvi sul problema e iniziare a utilizzare un secondo del vostro tempo per risparmiare.
Molto semplicemente, vi basti pensare che il caricabatteria in sé deve venire alimentato. Il consumatore di energia primario è infatti l’alimentatore stesso, che rimanendo collegato alla presa crea un circuito chiuso molto piccolo, necessario proprio per il funzionamento del caricabatteria. Questo piccolissimo processo, che in gergo tecnico viene definito “perdita a vuoto”, è il motivo per il quale avviene lo spreco di energia elettrica e, analogamente, lo spargimento di sale sulle vostre bollette.
C’è da dire comunque che, grazie al progresso della tecnologia, i consumi energetici derivati da questa pigra abitudine sono molto contenuti, ma comunque da non sottovalutare. Esiste infatti una normativa dell’Unione Europea, secondo la quale ogni caricabatteria o alimentatore esterno prodotti dopo il 2020 debbano essere ecocompatibili, e quindi senza poter superare la potenza a vuoto di 0,1 watt se non ci sono dispositivi collegati ad essi. Per alcuni alimentatori con una potenza di uscita più alta – superiore ai 50 watt – come quelli per i laptop, la perdita di potenza consentita sale fino a 0,21 watt.
Detto ciò, iniziamo a mettere mano ai conti. Quindi procuratevi una calcolatrice e fate la conta degli alimentatori che avete collegati sparsi in giro per la casa. Se consideriamo un prezzo dell’energia di 0,40 euro/kWh, si spendono circa 35 centesimi se si lascia attaccato per un anno intero un caricabatteria. Per un alimentatore di un laptop, invece, la spesa sale fino a 73 centesimi.
Come abbiamo detto, grazie alle nuove normative europee i costi ormai sono decisamente contenuti. Considerate però la spesa totale per tutti i dispositivi e capite come annualmente si possa risparmiare molto. Controllate inoltre se avete alimentatori precedenti al 2020: alcuni di loro possono arrivare ad una potenza a vuoto di addirittura 4 watt, portando la spesa annuale superiore ai 13 euro. Iniziate quindi a evitare sprechi inutili di energia elettrica, il portafogli ve ne sarà grato.
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