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Sanatorie automatiche sugli abusi edilizi col Decreto Semplificazioni | Approfitta ora

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Salvatore Dimaggio

Arriva la sanatoria automatica e per sfruttarla vediamo come muoversi e quando si rientra nelle nuove tolleranze.

Il reato di abuso edilizio è piuttosto diffuso in Italia poiché spesso capita che parti di immobili non siano in regola con le tante leggi vigenti. Quando si incorre in questo reato vuol dire che si è realizzata un’opera o parte di essa senza il titolo edilizio previsto dalla legge o dal Comune.

Sanatoria automatica
Quando si rientra nella sanatoria automatica – ilovetrading.it

In linea di principio l’abuso edilizio può essere regolarizzato pagando ingenti costi. In alcuni casi si può anche arrivare all’ordine di demolizione dell’opera. Vi sono dei casi nei quali la sanatoria dell’abuso edilizio scatta automaticamente e per il cittadino non c’è bisogno del complesso iter. Il Decreto Semplificazioni del giugno 2022 modifica la normativa relativa agli abusi edilizi.

Si rischia l’ordine di demolizione

Resta il principio per il quale si deve ricorrere alla sanatoria dell’abuso edilizio per estinguere il reato e scongiurare l’ordine di demolizione. Si deve richiedere la doppia conformità dell’opera alla disciplina urbanistica che c’era al momento della realizzazione e a quella attuale contestuale alla presentazione della domanda di sanatoria.

decreto semplificazioni
Abusi edilizi, arrivano le sanatorie automatiche – ilovetrading.it

Le leggi attuali prevedono che la sanatoria automatica scatti quando c’è una differenza entro il 2%, tra lo stato dei fatti e il progetto. Rapportando la cubatura del progetto a quella reale dei luoghi, se si rispetta la tolleranza del due percento si rientra nella sanatoria senza bisogno di richiesta.

I casi che consentono la sanatoria automatica

L’esempio più semplice è quello di una veranda per la quale era obbligatorio avere il permesso ma che sfora di soltanto il 2% la cubatura. In questo caso si rientra nella tolleranza e la sanatoria non richiede domanda e documentazione. Ci sono altre forme di tolleranza che consentono di stare in regola senza fare la domanda di sanatoria. Il primo caso è quando l’abuso edilizio non viola la disciplina urbanistica e non pregiudica l’agibilità dell’immobile e il secondo e quando si tratti di piccoli abusi dichiarati comunque dal tecnico.

Se non si rientra nella tolleranza e quindi nella sanatoria automatica, bisogna presentare richiesta per la sanatoria per evitare di giungere all’ordine di demolizione dell’opera. C’è bisogno di chiedere la doppia conformità quando si è superata la soglia della tolleranza dell’abuso edilizio e non si sono richieste le autorizzazioni al Comune a tempo debito. Tale normativa non c’entra con le sanatorie delle cartelle che dovessero eventualmente nascere come sanzione a causa dell’abuso.

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