La situazione per i pensionati italiani con l’aumento del costo della vita è diventata insostenibile. Molti rischiano il pignoramento per debiti.
Con l’aumento del costo della vita dovuto all’inflazione e all’aumento delle bollette a pagare il prezzo più alto sono i pensionati. Il meccanismo di adeguamento delle pensioni non riesce a tenere il passo con l’aumento dei prezzi e alcuni sono costretti a indebitarsi per sopravvivere.
La piaga dei pensionati costretti a ricorrere a prestiti e finanziamenti per sopravvivere si è fatta molto più pressante nel periodo del lockdown e successivo. L’aumento del livello di inflazione, l’aumento del prezzo delle bollette di luce e gas e il generale aumento del costo della vita hanno avuto un impatto tremendo sui pensionati italiani, costretti a risparmiare ogni centesimo della propria pensione pur di arrivare tutti interi a fine mese. Il meccanismo delle pensioni ha sofferto dell’impennata improvvisa delle spese, con molte pensioni che non sono riuscite a tenere il passo. Nonostante l’adeguamento del 7,3% di inizio anno, le pensioni più basse fanno ancora fatica.
Una conseguenza diretta di questo crollo del potere d’acquisto delle pensioni è il fatto che molti pensionati, senza avere abbastanza soldi per sopravvivere solo con la propria pensione, sono costretti a rivolgersi a istituti bancari o di credito per richiedere prestiti e finanziamenti. Con il periodo che corre e considerando che molto spesso le uniche entrate dei pensionati sono, appunto, le proprie prestazioni pensionistiche, per la maggior parte di coloro che richiede finanziamenti è molto difficile poi restituire i soldi dei prestiti. Questo porta a casi di indebitamento a lungo termine e, nei casi peggiori, al pignoramento della pensione.
Quando scatta il pignoramento per debiti
Dopo aver contratto un debito con un istituto o un privato, quest’ultimo vorrà indietro i propri soldi con interessi. Quando passa troppo tempo e troppe volte è stato richiesto il pagamento, il creditore può rivolgersi ad un giudice che, a seconda della situazione, può decidere per il pignoramento dei beni del debitore. Per un pensionato la cui unica entrata è la pensione, il pignoramento può cadere proprio su quest’ultima. Questo significa che il pensionato si vedrà tolta una parte delle proprie entrate ogni mese fino al pagamento completo del debito.
Il legislatore è tuttavia previsto dei limiti di impignorabilità per evitare che il pignoramento metta in condizioni ancora più gravi il debitore, a cui la legge deve garantire comunque una possibilità di vita dignitosa. Con il Decreto aiuti bis sono state introdotte due importanti novità:
- Il limite di impignorabilità non è più pari a 1,5 volte l’assegno sociale, ma a 2 volte l’assegno sociale;
- il limite minimo di impignorabilità è stato alzato a 1.000 euro.
Cosa significano i limiti per i pensionati
Grazie a questi limiti, chi ha pensioni molto basse può stare tranquillo. Per le pensioni molto basse per cui non è possibile pignorare una cifra superiore a 1.000 euro, non c’è nessun rischio di pignoramento.
La situazione è comunque molto complessa perché in un sistema in cui un pensionato è costretto a indebitarsi per sopravvivere, le banche potrebbero smettere di concedere finanziamenti per via dei passati debiti non pagati. Questo comporta che in alcuni casi i pensionati siano costretti a rivolgersi a strozzini.