Possono arrivare due potenti strumenti per sostituire RdC: uno è per i disoccupati e l’altro è per le famiglie.
La piaga del lavoro povero nel nostro paese è un dramma di cui si parla troppo poco. Le Caritas sono piene di lavoratori che si spaccano la schiena tutti i giorni e non riescono ad avere il minimo per mangiare o per pagare l’affitto. Nelle grandi città italiane e gli affitti sono cari e spesso quello che si riesce a guadagnare equivale al canone di locazione e dunque non si capisce come si possono pagare le bollette o il cibo.
Nei piccoli centri e al Sud il lavoro è difficile da trovare ed in tanti casi si vive per anni senza una vera occupazione. Il riflesso è anche sul mondo delle pensioni. Tanti ragazzi oggi stanno che non riceveranno mai una pensione a causa dei contributi troppo scarsi e irregolari. Per i datori di lavoro una situazione così disastrosa dal punto di vista occupazionale è una manna.
Sfruttamento e lavoro povero: piaghe in aumento
Il datore di lavoro offre paghe da fame e sa che il lavoratore dovrà accettare per forza perché non ha un’alternativa. Da quando è stato introdotto il Reddito di Cittadinanza tanti sfruttatori si sono lamentati di non trovare lavoratori. Questi sfruttatori sostenevano di offrire stipendi validi eppure di non trovare forza lavoro perché i giovani fannulloni preferivano stare a casa con il Reddito di Cittadinanza.
Ora che il reddito grillino è stato fortemente tagliato e si prepara ad essere eliminato l’anno prossimo, per i datori di lavoro senza scrupoli è tornata l’epoca delle paghe da fame. Al Sud è normale per tanti ragazzi e padri di famiglia lavorare tutto il santo giorno per guadagnare 4-500 euro al mese. Marito e moglie devono spaccarsi la schiena e stare tutto il giorno fuori di casa lasciando i figli sostanzialmente abbandonati a loro stessi (oppure ai nonni quando ci sono) per vivere comunque sotto la soglia di povertà.
Le realtà del volontariato lanciano l’allarme povertà e sfruttamento
Sono la Caritas e le associazioni del terzo settore a fare questo spaccato drammatico della società. Il governo Meloni sta eliminando il Reddito di Cittadinanza mosso dalla nobile intenzione di scoraggiare i fannulloni e di potenziare la ricerca attiva di un lavoro.
Anche se le intenzioni del Governo sono ottime, il risultato concreto è quello di consentire uno sfruttamento intollerabile della forza lavoro che si trasforma in tensione ed instabilità sociale. In varie parti d’Europa il RdC viene esteso e potenziato per evitare fenomeni di sfruttamento. La speranza è che il governo italiano possa tornare sui suoi passi e ripristinare e anzi potenziare questa misura fondamentale di contrasto alla povertà e allo sfruttamento.
Le proposte di Caritas
Caritas propone due misure che possono sostituire RdC. La prima è l’Assegno sociale per il lavoro (Al) che darebbe una mano a chi è senza lavoro e contemporaneamente il Reddito di protezione (Rep) che aiuterebbe le famiglie che si trovano in povertà. La palla passa al Governo che deve comprendere come queste misure siano più necessarie che mai.