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Agenzia Entrate pignora i soldi sul conto se non segui questa procedura | Attenzione alla novità

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Salvatore Dimaggio

Difenditi dalla dura novità del Fisco mettendoti in regola con questa procedura. Vediamo i termini.

Il pignoramento sta capitando a tanti Italiani ed è un’esperienza drammatica che ci dimostra la dura situazione economica. Il pignoramento può avvenire sulla pensione o sul conto corrente o sullo stipendio. Si arriva al pignoramento quando c’è un debito inevaso per troppo tempo.

Bisogna stare in regola per evitare il pignoramento
Attenzione a come evitare il pignoramento – ilovetrading.it

Il creditore ottiene dal giudice che il suo credito sia soddisfatto attraverso un immobile oppure la pensione o qualche altro bene. Il pignoramento può essere operato dal privato o dallo Stato. È usuale che l’Agenzia delle Entrate utilizzi questo meccanismo anche in aggiunta al fermo amministrativo dell’auto. Le cartelle non pagate e ad un certo punto si trasformano in provvedimenti di pignoramento.

Come difendersi da questa brutta situazione: i termini

Per evitare il pignoramento lo strumento più utile è la tregua fiscale prevista dalla rottamazione del governo Meloni. Le domande sono da presentare entro il 30 Aprile per via telematica. Il contribuente che abbia la cartella pendente deve andare sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate e seguire la procedura guidata.

L’Agenzia risponderà a questa domanda entro giugno. Se l’istanza sarà accettata, dal mese di luglio il contribuente deve iniziare a pagare seguendo le scadenze già stabilite dalla legge. La prima rata delle 18 previste dal Governo Meloni scade il 31 luglio e l’ultima il 30 novembre 2027.

La procedura per scongiurare il pignoramento
Rispettare le rate per evitare questo dramma – ilovetrading.it

18 è il numero massimo delle rate che è possibile ottenere per questa agevolazione. Molti si chiedono che cosa succede se il contribuente ha già un pignoramento in corso.

Che succede al pignoramento in corso e a quelli futuri

Il pignoramento anche dopo la domanda della definizione agevolata continua il suo corso. Se i soldi pignorati per quello che riguarda il debito originario presentano un’eccedenza questa sarà restituita al contribuente. Tuttavia l’atto della presentazione della adesione alla rottamazione non blocca il pignoramento. Ciò non significa che la rottamazione sia priva di effetti da questo punto di vista. Difatti nuovi pignoramenti non saranno possibili. Il cittadino indebitato aderendo alla rottamazione si prende diversi anni per pagare il suo debito e in questo periodo il Fisco non potrà procedere a nuovi pignoramenti per potersi soddisfare.

In linea di principio quando l’Agenzia delle Entrate dispone un pignoramento i soldi sul conto corrente vengono congelati. La cifra che serve a soddisfare il creditore viene messa da parte dalla banca e quando il giudice emette l’ordinanza ci sarà il pignoramento vero e proprio. La definizione agevolata prevista dal Governo Meloni sta incontrando un notevole favore da parte dei cittadini. Tuttavia se non si riescono ad onorare le 18 rate previste dalla normativa si decade da questa misura e scatteranno i pignoramenti.

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