Se su Internet le truffe si aggiornano anche via telefono i tentativi di frode non demordono. Meglio fare attenzione ai numeri che chiamano.
Le chiamate anonime o i numeri privati sono ormai riconosciuti come campanelli d’allarme da tutti gli italiani. Purtroppo si tratta solo di alcuni degli espedienti usati dai truffatori per rubare dati personali o credito telefonico alle vittime designate. In particolare di recente sta tornando all’assalto il trucco dello squillo senza risposta. Si tratta di una tecnica che in Giappone si è addirittura guadagnata una denominazione apposita poiché si pensa sia nata lì: wangiri. Letteralmente significa “chiamare e agganciare subito”.
La reazione che il chiamante misterioso vuole ottenere è spingere l’ingenua vittima a ricontattare il numero. Una volta che parte la telefonata questa viene indirizzata a un contatto a pagamento in grado di addebitare fino a 2 euro al secondo. Per non parlare dei casi in cui la chiamata attiva senza volerlo degli abbonamenti sul numero di telefono di chi ci casca.
Oltre allo squillo misterioso sono sempre più frequenti i messaggi su applicazioni come WhatsApp o Telegram contenenti link pericolosi. Gli esperti di phishing non demordono mai e ormai i testi che mandano sono quasi del tutto privi di errori, che prima erano un segno utile a riconoscerli.
La prima cosa da verificare se si trova una chiamata senza risposta sono i primi numeri. Se si tratta di una telefonata estera di cui si ignora la ragione è già il caso di procedere a un controllo online. Su Internet si possono fare segnalazioni sui numeri collegati a tentativi di truffa e ci si può togliere subito il dubbio. Altrimenti anche Agicom mette a disposizione la lista dei operatori legittimi.
Ricorrenti però sono i prefissi che provengono dal Regno Unito (+44) e da alcuni paesi dell’Europa orientale. Ad esempio il Kosovo (prefisso +383) e la Moldavia (prefisso +373). Altri tentativi di wangiri partono addirittura dall’altra parte dell’Oceano Atlantico e in particolare da Cuba, riconoscibili dal prefisso +53. La maggior parte di questi tentativi di frode avviene in maniera automatizzata.
Per stare al sicuro si potrebbe pensare di bloccare in automatico tutte le chiamate provenienti dall’estero. Così però ci sarebbe il rischio di perdere dei tentativi di contatto giustificati, come quelli per lavoro. Esistono però delle applicazioni in grado di filtrare le telefonate in entrata sia su Google Play Store che su App Store.
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