Le novità sulla Naspi sono importanti e INPS con l’ultima circolare apre una breccia anche sulle dimissioni volontarie.
La nuova circolare INPS estende la platea dei beneficiari della Naspi. Questa misura sarà rivista con il nuovo Decreto Lavoro del Governo e arrivano già importanti novità. L’ultima circolare dell’istituto guidato da Tridico ha sottolineato che hanno diritto ad avere la Naspi non soltanto coloro i quali si trovano in stato di disoccupazione totale ma anche i padri che sfruttano il congedo di paternità obbligatorio.
Quando si è all’interno del periodo del congedo di paternità obbligatorio e ci si dimette volontariamente per il primo anno dalla nascita del figlio si può ugualmente percepire questo sussidio. In linea di principio quando le dimissioni sono volontarie il sussidio per la disoccupazione non spetta e questa dei padri che sfruttano il congedo di paternità è una deroga rilevante. La circolare numero 32 del 20 marzo 2023 sottolinea che questa sia una novità figlia del Testo Unico in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità.
Lo scorso agosto è stata rinnovata questa materia e oggi l’INPS come riflesso di ciò, opera questa deroga ai neo papà. Stessa situazione vale in caso di adozione, affidamento o collocamento temporaneo. I lavoratori dipendenti hanno diritto al congedo di paternità e all’astensione retribuita dal lavoro per dieci giorni. Tali giorni non sono frazionabili a ore e si possono usare anche in modo non continuativo.
Le nuove regole sulla Naspi hanno effetto retroattivo. Le domande di disoccupazione Naspi presentate dai papà che si siano dimessi volontariamente durante il periodo del divieto di licenziamento e che sono state respinte potranno essere oggetto di riesame. Per ottenere il riesame c’è bisogno della richiesta di parte.
Il Governo sta lavorando ad una revisione dell’indennità di disoccupazione. Oggi la Naspi vale solo per i lavoratori in totale stato di disoccupazione involontaria e ha una durata di 24 mesi. Il disoccupato involontario percepisce la Naspi per un periodo che equivale alla metà delle settimane lavorate nel quadriennio precedente.
I lavori sulla Naspi sono in corso e le notizie sono contraddittorie: c’è chi si aspetta un potenziamento e chi teme tagli. I sindacati protestano per questa riduzione del sussidio ai disoccupati e le ultime indiscrezioni dal governo confermano che l’esecutivo vuole ridurre la spesa per questo aiuto. Gli analisti politici sottolineano come per la Naspi si stia seguendo la stessa via del reddito di cittadinanza: un taglio marcato allo stato sociale che va a pesare sui più deboli.
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