Novità in merito alla Legge 104, cambiano le regole inerenti ai permessi. Vediamo nel dettaglio che cosa è stato modificato.
La Legge 104 consente ai lavoratori con disabilità di avere, ogni mese, dei giorni di permesso. Consente anche a lavoratori non affetti da alcuna disabilità di avere ugualmente permessi per assistere familiari invalidi. Di recente le regole sono state modificate. Vediamo insieme cosa è cambiato.
Con una nuova circolare, datata 4 aprile 2023, l’Inps ha comunicato diverse novità in merito alla legge 104. Novità che rappresentano un adeguamento rispetto alla direttiva europea. L’Inps, con la sua circolare, ha voluto fornire precise indicazioni ai dipendenti del settore privato che possono usufruire dei permessi 104. I cambiamenti sono tanti e riguardano, principalmente, i permessi che un lavoratore può chiedere.
Ricordiamo che, fino ad ora, un dipendente del settore privato poteva chiedere tre giorni al mese per l’assistenza di una persona in situazione di disabilità grave. Oppure poteva chiederli per se stesso nel caso in cui fosse stato proprio lui o lei a versare in condizione di disabilità grave.
Le nuove direttive dell’Unione europea hanno cambiato le carte in tavola riguardo alla legge 104. Le modifiche, come anticipato, sono inerenti ai giorni di permesso. Per cui massima attenzione se non volete perdere tutto.
Stando alle nuove direttive Ue, l’Inps ha reso noto che, i giorni di permesso che si possono chiedere per assistere un parente disabile restano tre ma possono essere richiesti anche da più soggetti. In pratica una persona con disabilità grave potrà essere assistita da più persone: tre giorni da un familiare, tre giorni da un altro e così via. Non è possibile chiedere i medesimi tre giorni che sono stati già accordati ad un altro parente per assistere la stessa persona con disabilità. Resta impregiudicato il diritto individuale del lavoratore in situazione di disabilità grave di chiedere per se stesso tre giorni mensili o dei riposi orari giornalieri ad essi alternativi.
Altra novità importante comunicata dalla nuova circolare Inps: i periodi di prolungamento del congedo parentale non comportano la riduzione di ferie, riposi e tredicesima. Ma non è ancora finita: da ora in avanti non solo il coniuge ma anche il convivente di fatto potrà avvalersi della legge 104 per chiedere giorni di permesso o congedo.
Laddove più persone volessero chiedere permessi per assistere il medesimo soggetto disabile, l’Inps ha fatto sapere che c’è un ordine da rispettare. La priorità sarà data al coniuge o al convivente di fatto della persona da assistere. In assenza di coniugi o conviventi, la priorità sarà data ai genitori, anche adottivi o affidatari.
In assenza anche di genitori, potranno chiedere permessi o congedi con la legge 104, i figli. In assenza di figli, avranno la precedenza i fratelli o le sorelle. Infine, se non vi fossero nemmeno fratelli, potranno avvalersi della 104 parenti entro il terzo grado. Chiunque intenda avvalersi della legge 104, deve convivere con il soggetto per il quale chiede i permessi. Il requisito della convivenza può essere soddisfatto anche dopo aver fatto la richiesta.
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