Forse non lo sapevi, ma anche i soldi dati ai figli prevedono un tributo. La tassa scatta al 4.6% e sono previste anche sanzioni
Molte persone, anche quelle più attente ai propri affari finanziari, spesso non conoscono a fondo le normative relative al sistema tributario italiano.
Ad esempio, non tutti sanno che anche i soldi dati ai figli possono essere soggetti a tasse e che sono previste sanzioni in caso di irregolarità. Nel resto dell’articolo esamineremo nel dettaglio questa e altre questioni legate al fisco italiano, in modo da comprendere meglio quelle che sono situazioni fiscali particolari di cui tenere sempre conto.
La tassa per i soldi dati ai figli
In generale, i genitori che decidono di dare soldi ai propri figli non devono preoccuparsi di particolari tasse da pagare quando si tratta di importi relativamente bassi o medi. Tuttavia, i soldi dati ai figli potrebbero essere soggetti a tassazione, poiché per i figli fanno cumulo con i propri redditi. Pertanto, i figli che ricevono denaro dai genitori devono dichiararlo al fisco attraverso la dichiarazione dei redditi. Sebbene si consigli di effettuare il trasferimento con un sistema tracciabile per evitare rischi e sanzioni, è importante sapere che anche i soldi dati ai figli tramite bonifici possono essere tassati e soggetti a sanzioni in alcuni casi. In seguito, analizzeremo quali sono le situazioni in cui ciò può accadere.
Secondo la legge italiana, è possibile applicare delle imposte sugli importi dati ai figli solo quando la cifra supera un milione di euro. In questo caso è prevista una tassa del 4%. Le aliquote di pagamento per l’imposta sulle donazioni di denaro variano in base al grado di parentela tra donatore e beneficiario. Inoltre, i soldi dati ai figli sono tassabili sui redditi dei figli stessi, poiché fanno cumulo con i propri redditi. Tuttavia, la legge non specifica quali somme sono considerate “alte e rilevanti” e quali sono “basse”, quindi, solo in caso di importanti somme di denaro date dai genitori ai figli, questi ultimi devono indicarli nella dichiarazione dei redditi. La tassa che si andrà ad applicare varierà in base ai redditi totali percepiti e dichiarati dal figlio, tolte le detrazioni di cui eventualmente ha diritto.
Secondo le leggi italiane in vigore nel 2023, non esiste un limite ai soldi che si possono dare ai figli, ma è importante giustificare sempre l’operazione nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per evitare controlli e sanzioni. In caso di trasferimenti di importo elevato da genitori a figli tramite bonifico, è consigliabile sempre specificare una causale per evitare problemi. Finora l’Agenzia delle Entrate non ha agito particolarmente sulla questione, ma è sempre meglio seguire i dettami di legge.