Poste Italiane crea un servizio per chiarire la data di pensionamento agli italiani in modo personalizzato: approfitta ora.
Il sistema pensionistico italiano è un caos perché ogni nuovo governo impone i suoi cambiamenti. Gli ultimi governi hanno rimaneggiato le date e i requisiti per accedere alla pensione e chi spera di lasciare il lavoro è frastornato. Anche rivolgendosi al CAF, fare i conti dei contributi e degli anni che mancano è complesso.
Sul sito ufficiale di Poste Italiane è stato appena pubblicato un aiuto concreto per chi voglia capire quando può ritirarsi dal proprio lavoro. Le pensioni in Italia sono gestite dall’INPS e da altri enti previdenziali. In linea di principio la pensione è proporzionale agli anni di lavoro prestati e ai contributi accumulati nella carriera.
Poste Italiane ti aiuta ad orientarti nella giungla di normative
Il nucleo del sistema pensionistico italiano sono i 67 anni di età e i 20 anni di contributi per poter andare in pensione. Il sito di Poste Italiane mette a disposizione una guida particolareggiata per orientare chi debba capire come e quando uscire dal lavoro. Innanzitutto bisogna valutare l’anno in cui si è cominciato a lavorare. Il primo gennaio 1996 è una data spartiacque perché è cominciato il nuovo sistema di conteggio dei contributi.
Se i contributi sono stati versati prima del 31 dicembre 95 si potrà andare in pensione a 67 anni di età e con 20 anni di anzianità contributiva. In alternativa si potrà andare in pensione a qualsiasi età se si sono raggiunti i 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e i 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.
Se il lavoro è cominciato dal 1996 in poi per andare in pensione si dovranno raggiungere sempre i 67 anni ma bisogna avere una pensione lorda che raggiunga una cifra minima fissata per legge altrimenti bisognerà attendere i 71 anni.
L’ausilio dell’INPS per le simulazioni
Oltre al sito delle Poste anche il sito dell’INPS orienta per simulare la propria pensione e simulare la data alla quale ci si potrà ritirare dal lavoro. Queste simulazioni valgono per l’anno in corso poiché dal 2024 cambierà tutto e i calcoli saranno da rifare nuovamente. I sindacati dei pensionati contestano questa abitudine dei governi italiani di modificare sempre la normativa pensionistica anche perché chi spera di raggiungere la pensione ad una determinata età spesso resta deluso.
Nel 2023 le vie per la pensione anticipata sono Quota 103, APE sociale ed Opzione Donna. Dovrebbero essere tutte confermate per il prossimo anno ma con modifiche.