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Mutuo cointestato: diventa una trappola tremenda e la banca te lo tiene nascosto | Cosa succede

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Claudia Coppola

Il gioco della banca quando si stipula un mutuo cointestato. Tutto è bene quel che finisce bene: ma che succede se poi divorzi o ti separi. Ecco l’amara verità.

L’acquisto di una casa quando una coppia decide di convivere e ha la possibilità di aprire un mutuo è un sogno che diventa realtà e la banca ti dà tutte le opzioni possibili per far si che le rate del mutuo siano cointestate, ossia ripartite equamente tra le parti contraenti, tra coloro, coniugi o meno, che stanno cointestando il mutuo.

Divorzio e mutuo cointestato
Cosa succede dopo il divorzio per il mutuo cointestato – ilovetrading.it

Sono in molti a preferire il mutuo cointestato quando acquistano una proprietà, non solo coniugi conviventi o sposati, ma anche parenti, amici e familiari che decidono di unire le forze e acquistare una casa pagandola a metà. E la banca? Anche lei ci va a nozze con il mutuo cointestato, poiché in caso di inadempienza da una delle parti in causa, la banca può rivalersi sull’altro beneficiario del mutuo, riscuotendo così la sua quota.

E se dopo un po’ di tempo le cose cambiano e i contraenti mutuo cointestato si separano o divorziano? Vediamo come stanno le cose e quali sono i rischi che la banca non ci dice in caso di separazione.

Cos’è il mutuo cointestato

Per chi fosse poco esperto di mutui, il mutuo cointestato è una forma di mutuo che consente a due o più persone di acquistare una casa e pagare le rate del mutuo esattamente a metà, in parti uguali. Cointestando il mutuo, anche la banca acquista maggiori garanzie, poiché le persone su cui rivalersi raddoppiano.

Essendo una ripartizione delle spese per l’acquisto di un qualcosa in comune, di solito i cointestatari del mutuo sono una coppia di conviventi o di sposi. Ovviamente, più aumentano i cointestatari, più alto è il rischio che all’improvviso qualcuno di loro smetta di pagare la sua quota, costringendo la banca a richiederla agli altri soci del mutuo. Però, di solito le garanzie sono abbastanza alte da non far tergiversare la decisione della banca nell’erogare il finanziamento.

Ma arriviamo alle note dolenti: cosa succede se i cointestatari si separano? Come reagisce la banca a un divorzio o a una separazione? Vediamo subito tutti i dettagli.

La divisione del mutuo in caso di divorzio

Se due coniugi cointestatari di un mutuo decidono di separarsi, la stessa modifica della relazione non avviene con la banca, che continuerà a vederli come due cointestatari e a ripartire la cifra esattamente a metà. Ci sono, in effetti, due differenti situazioni di separazione.

Divorzio e mutuo
Che fine fa il mutuo cointestato dopo la separazione – ilovetrading.it
  • Se i coniugi si separano o divorziano consensualmente, possono regolare i loro oneri nei confronti della banca sempre in modo consensuale, decidendo di continuare a dividersi le rate del mutuo a metà. Oppure, un coniuge può decidere, in accordo con l’altro, di liquidare economicamente la parte di quota che spetta al suo co-contraente e accollarsi tutta la quota restante del mutuo.
  • Se i coniugi si separano o divorziano in via non consensuale, le cose cambiano: in questo caso, se si parla di coppie sposate, interviene il tribunale che stabilirà, sulla base del reddito più alto, a chi spetta il pagamento dell’intera rata del mutuo cointestato. Se invece parliamo di coppie non sposate, non interviene nessun intermediario e la quota resta per legge a metà tra i due contribuenti.

Nel caso in cui, uno dei contraenti mutuo non paghi più la sua parte di quota, la banca si rivarrà sull’altro coniuge per il versamento del debito. Ricordiamoci sempre quindi che, se tra di noi le relazioni possono modificarsi, ciò non avviene nei confronti della banca se apriamo un mutuo cointestato.

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