Comincia a operare il nuovo trucco del Fisco per spiare le nostre operazioni. Molti più controlli e più multe sulle operazioni elettroniche.
Per rendere le operazioni di controllo fiscale più veloce e precisa, l’Agenzia delle Entrate è stata dotata di un nuovo algoritmo capace di rintracciare con precisione le operazioni digitali sospette. Grazie a questo metodo di tracciamento verranno fatte molte più multe.
Continua la lotta dello Stato all’evasione fiscale. Da ormai qualche tempo sta venendo testato il nuovo algoritmo VeRa, che renderà più semplice il lavoro di controllo dell’Agenzia delle Entrate, così come più complesso sarà per gli evasori evitarlo. Si tratta di un programma informatico a utilizzo esclusivo del Fisco che permette di tracciare in maniera automatica i pagamenti effettuati con carte di pagamento elettronico, in modo da individuare immediatamente i pagamenti dalla natura poco chiara e intervenire immediatamente. L’obiettivo dei controlli fiscali per i prossimi mesi è quello di ridurre il gap tra le tasse dovute e quelle realmente incassate, attualmente stabile a 14 miliardi di euro.
Un nuovo strumento estremamente importante per il Fisco, quindi, che potrà aumentare i controlli sui conti correnti e i pagamenti elettronici. Quando sarà possibile avere dei dati certi riguardo l’evasione fiscale nel nostro paese dopo l’introduzione di VeRa, sarà possibile capire se si è trattato di un risultato positivo e fino a quale punto. Per il momento si raccolgono i dati relativi all’evasione fiscale del 2019 (i dati ci mettono qualche anno per poter essere chiari e precisi), per cui lo Stato festeggia il fatto che l’evasione fiscale sia scesa sotto i 100 miliardi di euro. Un risultato importante, ma che da la misura di quanto grave sia il problema dell’evasione nel nostro paese.
L’algoritmo creato dalla ditta Sogei è in grado di elaborare milioni di dati in contemporanea, calcolando in un istante moltissime operazioni diverse e rendere un output di dati preciso in grado di far capire agli agenti del Fisco se un’operazione presenti dei problemi o meno. In particolare VeRa è in grado di incrociare i dati relativi a conti corrente, patrimoni immobiliari e finanziari, fatture elettroniche e pagamenti effettuati con carta di debito o credito.
Il garante della Privacy, inoltre, ha dato l’ok all’utilizzo di questo strumento solo dopo essersi accertato che non ci sia il pericolo di fuga di dati sensibili dei contribuenti italiani. L’algoritmo, infatti, è in grado di elaborare i dati soltanto dei numeri delle operazioni, senza poter risalire a chi ha compiuto tali operazioni. La gestione dell’anagrafe die contribuenti e la ricerca dei dati relativi a chi sta compiendo le operazioni sospette saranno operate soltanto in un secondo momento, e solo da agenti umani.
L’algoritmo non è uno strumento che sostituisce il lavoro degli agenti del Fisco, lo rende soltanto più veloce. Inoltre sarà impegnato soltanto nelle operazioni di incrocio dei dati numerici, senza che ci sia la possibilità di accedere ai nomi delle persone che stanno dietro a quei conti correnti, quelle carte di pagamento o quelle fatture.
Questo è stato stabilito in previsione di un attacco hacker, tutt’altro che rari in questo periodo, per cui se anche qualcuno riuscisse ad hackerare VeRa, non potrebbe accedere ai dati personali dei correntisti italiani.
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