Attenzione alle scadenze per le pensioni anticipate. INPS comunica le date da non saltare. Vediamole insieme.
Il Governo ha fatto tante promesse relativamente alle pensioni ma le misure pensionistiche varate quest’anno stanno suscitando perplessità. Ci sono dei tempi da rispettare e un calendario molto preciso e chi non ottempera a queste date rischia di perdere l’accesso alla pensione. Analizziamo queste scadenze e perché vanno rispettate.
La prima pensione anticipata disponibile quest’anno e APE sociale. E’ richiedibile a partire dai 63 anni di età e con 36 anni di contributi. Il requisito di questo strumento è lo svolgimento di una mansione gravosa per almeno metà della vita lavorativa o alternativamente per 7 degli ultimi dieci anni o per sei degli ultimi sette anni. Operai edili e ceramisti possono andare in pensione con 32 anni di contributi. Questi requisiti devono essere centrati entro il 31 dicembre 2023.
Le specificità di APE sociale
Con APE sociale possono andare in pensione anche i disoccupati, i caregivers o gli invalidi ma il requisito dell’età e quello dei contributi restano uguali e vanno sempre centrati entro la fine di quest’anno. Si parla di una proroga di APE sociale anche l’anno prossimo ma non c’è nulla di certo, quindi la data di scadenza resta il 31 dicembre 2023. Se si vuole sfruttare questa misura pensionistica c’è bisogno che si faccia da caregiver da almeno sei mesi.
Il parente disabile che viene assistito deve avere un’invalidità certificata almeno al 74%. L’INPS ha confermato anche recentemente che è necessaria la convivenza. Quindi non potrà accedere alla misura chi assiste un familiare con disabilità dal 74% in sù se non ci convive da almeno sei mesi. La scadenza per rispettare questo requisito è quella di giugno. Se i requisiti devono essere centrati entro la fine dell’anno e c’è bisogno di sei mesi di attività di caregiver per sfruttare questa uscita è almeno da giugno che bisogna iniziare l’assistenza al disabile convivente.
Valutare concretamente il taglio dell’assegno
APE sociale consente di andare in pensione prima e impone un taglio dell’assegno. Uscire dal lavoro a 63 anni significa risparmiarsi quattro anni, ma la cifra sarà più bassa. Quindi è importante fare tutti i calcoli aiutati dal CAF per comprendere se il taglio dell’assegno sia sostenibile nel caso specifico. Si parla con maggiore insistenza delle misure pensionistiche del 2024.
Gli esponenti del mondo politico stanno facendo roboanti promesse ma gli esperti tendono ad essere cauti. Molti parlano di vie d’uscita dal lavoro più semplificate e ad età più giovanili. Finché non ci sarà una legge chiara su questo le uniche modalità di uscita dal lavoro sono quelle attualmente presenti. Il bilancio dell’INPS è sempre più disastrato e questo fa sostenere ai CAF che in linea di principio in futuro le pensioni saranno più difficili da ottenere e non più facili come molti stanno ipotizzando.