Gli italiani sono spaventati dai circa 50.000 euro da trovare entro il 2030, ma ora anche la Germania si oppone alla direttiva.
La Direttiva Case Green ha polarizzato la politica italiana ed europea. In Italia il centrodestra si è detto contrario a questa norma sull’efficientamento energetico che farebbe spendere circa 50000 euro per ogni immobile posseduto. L’aspetto più controverso di questa norma è il divieto di acquisto e vendita degli appartamenti non efficientati.
Il testo approvato dal Parlamento Europeo è piuttosto fumoso perché sembrerebbe che all’ingresso del nuovo inquilino o del nuovo proprietario l’appartamento debba essere in regola e quindi senza i lavori, affitto e vendita sarebbero impossibili. Inizialmente il governo italiano sembrava sostanzialmente isolato nella battaglia contro la Direttiva.
Costi che fanno paura ma ora anche la Germania dice di no
Qualche altro stato europeo di modesto peso politico si era opposto e la direttiva era stata approvata senza difficoltà. L’approvazione del Parlamento Europeo non è l’ultimo step di questa normativa ma così com’è la norma fa paura. Uno spiraglio arriva adesso dalla Germania. Esponenti di spicco della politica tedesca hanno analizzato la direttiva e si sono resi conto di quanto sia pericolosa per il loro paese. Klara Geywitz, Ministro per l’Edilizia e le Politiche Abitative di area socialdemocratica chiede un approccio più elastico valutando i quartieri globalmente in modo che non tutti siano costretti ai lavori.
La sinistra tedesca in generale sta criticando i forti costi dell’operazione soprattutto a carico dei più poveri mentre la destra si oppone alla violazione del principio della proprietà privata. In Germania gli immobili da efficientare sarebbero di meno rispetto a quelli italiani eppure questo non ha impedito a tanti politici tedeschi di orientamenti diversi di esprimersi negativamente.
La Germania ha un peso politico importante in Europa e se deciderà di sbarrare la strada alla Direttiva c’è la possibilità che gli italiani possano evitarsi questo esborso.
I lavori sarebbero molto costosi e i bonus sono poco verosimili
Entro il 2030 e poi nuovamente entro il 2033 gli appartamenti italiani dovrebbero crescere di varie classi energetiche e questo comporterebbe una spesa di circa 50 mila euro per gli appartamenti in condominio e centomila euro per le ville indipendenti. Si è parlato di bonus per aiutare questa transizione ma gli esperti sottolineano come lo Stato non abbia i mezzi per erogare bonus di questa proporzione.
Da quando c’è stata l’approvazione del Parlamento Europeo gli italiani si sono detti preoccupati per questi lavori da mettere in campo entro il 2030. La nuova svolta politica tedesca e la contrarietà che sta emergendo in merito a questa direttiva così stringente fanno ben sperare tutti quei proprietari di immobili che non vogliono essere costretti a tali interventi.