Arriva una nuova misura che sarà utile a molti cittadini. Ecco come funziona il Reddito di Base incondizionato per tutti
In questi ultimi tempi, la difficile situazione economica che stiamo attraversando ha messo in luce la precarietà delle condizioni di vita di molti cittadini.
Proprio per questo, sta prendendo sempre più piede l’idea del Reddito di Base incondizionato per tutti, ovvero una misura che garantirebbe un reddito minimo a tutti i cittadini, senza alcuna condizione o obbligo di ricerca attiva del lavoro. Nel resto dell’articolo, analizzeremo più in dettaglio come funziona questa misura e quali potrebbero essere le sue possibili implicazioni sul benessere economico della società.
Come funziona il Reddito di Base per tutti
In alcuni paesi come la Spagna e la Finlandia, il Reddito di Base incondizionato è già una realtà. Tuttavia, questa misura è ancora poco conosciuta e capita da molti. Adesso che anche in Italia si sta discutendo seriamente della sua adozione, è importante approfondire il tema per comprendere appieno i suoi effetti e le sue possibili implicazioni. Continua a leggere l’articolo per scoprire di più su questa interessante proposta.
Un progetto sperimentale a Helsinki dal 2017 al 2019 ha fornito un reddito di base di 560 euro al mese a 2.000 residenti. Secondo quanto riportato dal programma televisivo “Le Iene”, il sussidio non ha portato ad un reale aumento dell’occupazione, ma ha dato l’opportunità a molte persone di intraprendere attività lavorative autonome. Una donna di origine irlandese che ha ricevuto il reddito di base, infatti, ha affermato che questo le ha dato la possibilità di avviare la propria attività senza dover correre grandi rischi, poiché aveva la sicurezza di ricevere quei soldi ogni mese. Due anni dopo la fine del progetto, la donna aveva raggiunto una situazione lavorativa stabile e non aveva più bisogno del reddito di base.
In Spagna, a Barcellona, tra il 2017 e il 2019 è stato svolto un grande progetto sperimentale che ha ottenuto risultati inaspettati. Secondo Luis Torrens, l’esperto che ha condotto lo studio, il problema più grande del reddito di cittadinanza italiano è che si perde nel momento in cui si trova un’occupazione; quindi, il guadagno reale del cittadino rimane immutato o addirittura peggiora. Ciò fa sì che i cittadini preferiscano avere un reddito basso, ma sicuro, invece di un lavoro precario e senza prospettive.