In seguito alla pandemia sono tanti gli europei favorevoli a un reddito di base per tutti. Un progetto cerca l’approvazione di Bruxelles.
Il progetto di un reddito per tutti i cittadini dell’Unione Europea è qualcosa che viene ciclicamente portato all’attenzione della Commissione. In questo periodo stiamo vedendo un certo fermento attorno al progetto UBI per un Reddito di base universale.
Recentemente si è tornati a parlare di reddito di base. Questa misura, per il momento solo ipotizzata in molti paesi, sarebbe una prestazione a favore dei cittadini intesa come uguale per tutti e senza limitazioni di età, reddito o altro. Un aiuto universale che permette a qualunque cittadino di ricevere quanto gli basta per le spese di base e poter partecipare alla vita sociale. L’obiettivo sarebbe quello creare un sussidio in grado di contrastare la povertà e l’esclusione sociale dando a tutti un minimo di denaro necessario per vivere la propria vita dignitosamente.
Questo sussidio è stato richiesto a livello sovranazionale all’Unione Europea in modo che sia l’organizzazione a rendere effettivo il progetto di reddito di base universale. La piattaforma YouGov ha fatto un sondaggio da cui è uscito che il 74% della popolazione europea sarebbe favorevole al Reddito di base universale. Questo ha dato la spinta necessaria alle associazioni a favore di questa misura di proporre la cosa alla Commissione Europea, che ha a sua volta proposto la misura all’Europarlamento. La mozione per l’approvazione di una misura come il reddito di base vorrebbe una prova della durata di 3 anni per vedere se la misura funziona, similmente a come è successo in Italia con Quota 100.
Come si applica il reddito di base
Secondo i sostenitori, il reddito di base sarebbe una forma di reddito dato ai cittadini in forma universale. Non sarebbe legato ad alcun vincolo di reddito o di età, semplicemente una somma da dare incondizionatamente a tutti i cittadini europei. Il reddito universale europea avrebbe degli indubbi vantaggi per la popolazione. Innanzi tutto ridurrebbe lo stress riguardo il reddito da lavoro, permetterebbe a tutti di prendere poter accedere alle risorse fondamentali per una vita dignitosa ed eliminerebbero alla radice il problema del pagamento delle utenze domestiche e del cibo.
La misura sarebbe estremamente valida soprattutto per le persone maggiormente in difficoltà e permetterebbe a tutti di avere miglior accesso a percorsi di studio specialistico per posizioni lavorative migliori. La misura è già stata testata in alcuni paesi come la Finlandia, in cui ha avuto un impatto positivo.
Il contrasto tra il reddito di base e la politica italiana
La sola sperimentazione del reddito di base europeo va in forte contrasto con la politica portata avanti da Giorgia Meloni e dal suo governo. Il primo e più evidente problema della misura è che costerebbe moltissimo allo Stato, che dovrebbe richiedere alle persone più tasse per poter pagare anche questo reddito.
Il piano politico di Giorgia Meloni, invece, andrebbe nella direzione diametralmente opposta, con lo Stato che aiuta soltanto le persone maggiormente in difficoltà, in modo da poter utilizzare i soldi del Bilancio per altre misure.