Oltre ai beni di un defunto, in eredità potrebbero arrivare anche debiti e agevolazioni. Andiamo a vedere quali sono a rientrarvi.
In una eredità finiscono tantissime cose, non solo i beni terreni di un defunto. Non è raro che alla morte di un loro caro gli eredi si vedano succedere anche debiti o addirittura agevolazioni che passano da una persona ad un’altra al momento della morte della prima.
La legge di successione italiana è piuttosto chiara su questi punti. A passare agli eredi alla dipartita di un loro caro, non sono soltanto i beni, ma può esserci in mezzo anche qualche debito o addirittura delle agevolazioni statali che possono passare di proprietario. Per quanto riguarda i debiti, è comune che alla morte di una persona ai suoi eredi passino mutui da pagare, bollette di utenze arretrate, spese di condominio, imposte o le relative cartelle esattoriali di tutte le precedenti. Nel caso delle cartelle esattoriali, tuttavia, a trasmettersi è soltanto il valore della cartella, non gli interessi e la mora maturati per il ritardo del pagamento.
Oltre a questi, esistono anche debiti che non possono essere trasmessi con l’eredità. Anche in questo caso il tutto è specificato nella legge di successione. I debiti a non poter essere ereditati sono:
- multe stradali;
- alimenti;
- debiti di gioco o scommesse;
- sanzioni amministrative, per cui la responsabilità è sempre personale;
- debiti caduti in prescrizione;
- sanzioni tributarie, per cui eredi che accettano l’eredità devono pagare le imposte non versate dal contribuente, ma non le relative sanzioni;
- sanzioni penali;
- contratti personali.
I casi in cui il gioco non vale la candela, cosa fare quando si ereditano debiti
Ereditare debiti da un defunto non deve essere una bella sorpresa. In molti casi si può fare buon viso a cattivo gioco, visto che insieme ai debiti arrivano anche dei soldi che resterebbero a noi. Tuttavia ci sono dei casi in cui il gioco non vale la candela. I debiti ereditati possono essere troppi da pagare, quindi in quel caso si fa prima a rinunciare all’eredità. Si ricorda, infatti, che gli eredi di un defunto possono rinunciare all’eredità, che deve essere fatta quando si apre la successione.
La legge di successione stabilisce una procedura per poter rinunciare all’eredità. La rinuncia per debiti o per grossi problemi fiscali deve essere fatta entro i tempi previsti, ovvero, stando alle leggi in vigore, 10 giorni dal momento dell’apertura della successione, oppure 3 mesi se si è in possesso dei beni.
Non solo debiti, la successione delle agevolazioni
Fortunatamente non sono soltanto i debiti a poterci essere passati da un parente defunto. Gli eredi hanno accesso anche ad alcune agevolazioni di cui la persona trapassata godeva in vita. In particolare:
- IVA al 4% anziché al 10%;
- Imposta di registro al 2% e imposta catastale e ipotecaria a 50 euro;
- imposta catastale e ipotecaria equiparate a quella degli acquisti delle imprese costruttrici (200 euro) per acquisti per successione e donazione;
- credito d’imposta per chi vende casa e la riacquista entro 12 mesi.
Questi bonus potranno essere sfruttati anche dagli eredi come parte dell’eredità succeduta. Un’altra agevolazione che può essere passata con l’eredità è quella del bonus edilizio. Se questo è già stato richiesto per un lavoro di ristrutturazione, il bonus sarà automaticamente passato all’erede del richiedente.