Arriva il tanto atteso risparmio per le Partite IVA con figli. Vediamo come funziona e a cosa si ha diritto.
Interessanti novità per le Partite IVA in regime forfettario. Aprire una Partita IVA significa sottoporsi a tutta una serie di costi e normative molto stringenti. Il regime forfettario offre una normativa un po’ più semplificata. Il rovescio della medaglia è che le Partite IVA forfettarie spesso nascondono casi di lavoro povero e di sfruttamento.
Dal 2023 arrivano delle novità per quanto concerne questo tipo di Partita IVA. Scegliere il regime forfettario consente di accedere a una serie di facilitazioni ma c’è un limite di reddito che non si deve superare. Un altro limite è rappresentato dall’impossibilità di dedurre i costi ai fini della determinazione dell’imponibile. Chi è in regime forfettario determina il reddito applicando all’ammontare dei ricavi il coefficiente di redditività che varia in base al codice ATECO.
Assegno Unico e regime forfettario
L’Assegno Unico dal 2023 spetta anche ai contribuenti regime forfettario. Fino al 2022 questo non era consentito. L’Assegno Unico prende il posto del premio alla nascita, dell’assegno del nucleo familiare e di altri bonus per i figli a carico previsti fino al governo Draghi. Per fare un esempio se una famiglia ha un ISEE entro i 15.000 euro avrà un assegno unico da 175 più 30 euro se entrambi i genitori lavorano.
L’assegno complessivo mensile sarà di 205 euro per ogni figlio. Sul reddito imponibile della partita IVA forfettaria si applica un’imposta sostitutiva del 15%. I ricavi o i compensi non devono essere superiori a 65.000 euro, perché altrimenti si esce da questo regime facilitato. Sono escluse dal regime forfettario le persone fisiche che esercitano attività prevalentemente sempre con gli stessi datori di lavoro.
Quoziente familiare e svolta per gli autonomi con figli a carico
Neppure possono avere la partita IVA forfettaria i soggetti che in via prevalente o esclusiva effettuano cessione di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi. La possibilità dell’assegno unico costituisce un aiuto in più ma le partite arriva più povere con figli avrebbero bisogno di sussidi più corposi. Autorevoli esponenti del Governo hanno annunciato che un risparmio più importante arriverà con il quoziente familiare.
Già in campagna elettorale Giorgia Meloni aveva ripetutamente parlato dell’innovazione del quoziente familiare volta a premiare i nuclei familiari con più figli. Il quoziente familiare attualmente opera soltanto in modo limitato. Presto questa misura può sostituire l’ISEE e quando questo avverrà le partite IVA con più figli dovrebbero presumibilmente avere uno sconto importante dal punto di vista fiscale. Le linee tendenziali sul quoziente familiare sono ancora troppo vaghe per poter anticipare e quantificare questo risparmio.