La Direttiva Case Green può far scoppiare la bolla immobiliare e anche i dati che arrivano dagli USA sono preoccupanti.
Da noi non si parla molto della bolla immobiliare ma negli Stati Uniti è un argomento affrontato spesso dalla stampa. I report raccontano come i valori delle compravendite immobiliari offrono segnali realmente preoccupanti. L’aumento dei tassi rende i mutui sempre più costosi e difficili da sostenere. I prezzi degli immobili sono cresciuti sproporzionatamente rispetto al potere d’acquisto e molti parlano di mercato drogato.
Gli immobili negli Stati Uniti cominciano a registrare una flessione perché acquistare con i mutui diventa sempre più difficile. Se dovesse arrivare lo scoppio della bolla immobiliare a farne le spese non sarebbe soltanto il mattone. Un crollo di questo genere ha effetti sistemici e andrebbe a sommarsi alla crisi delle banche creando un potenziale effetto domino che si potrebbe ripercuotere anche sulle borse.
Una direttiva che spinge a vendere prima del blocco
In Europa la Direttiva Case Green minaccia di far perdere anche il 40% di valore agli immobili. Paradossalmente anche se in Europa si parla di meno dello scoppio della bolla immobiliare questo potrebbe avvenire proprio da noi. Difatti in Italia i proprietari già stanno valutando l’opportunità di vendere le loro case prima del 2030 per non pagare i costosi lavori di efficientamento energetico. Gli esperti del mercato immobiliare prevedono nei prossimi anni un eccesso di offerta e una contrazione della domanda.
Nella mentalità degli italiani il mattone continua ad essere un bene di rifugio e molte famiglie ancora non si sono rese conto del crollo di valore che i loro immobili potranno avere nei prossimi anni. Gli amministratori condominiali stanno mettendo fortemente in guardia dall’impatto della direttiva sul valore del parco immobiliare italiano.
Panic selling immobiliare
Quando ci sarà piena consapevolezza su questo crollo di valore e il mercato comincerà ad ingolfarsi di vendite, lo scoppio della bolla immobiliare potrebbe partire proprio dall’Europa e gli Stati Uniti potrebbero accodarsi ed essere contagiati. Sono anni che se ne parla ma il contemporaneo aumento dei tassi e il crollo di valore causato dalla nuova normativa europea sull’ambiente potrebbero essere proprio quell’elemento scatenante che riporta i valori del mattone verso il basso.
È difficile dire se questo potrà avere un effetto sulle borse come è capitato nel caso dei subprime nel 2008. Prima della controversa direttiva sull’efficientamento energetico la minaccia peggiore per lo scoppio della bolla appariva il rialzo dei tassi.
Panico quando ci sarà consapevolezza diffusa di obblighi e costi
I mutui hanno già cominciato a soffrire sia negli USA che in Europa a causa di questo rialzo e con l’arrivo delle nuove spese extra per l’efficientamento energetico tutto diventa più difficile. Secondo le indagini statistiche la maggior parte degli italiani non si è ancora resa conto che dovrà spendere anche 50.000 euro per ogni abitazione che possiede.
Si teme una sorta di “effetto risveglio” che spingerà in modo precipitoso le famiglie a vendere gli immobili e a quel punto una sorta di panic selling immobiliare potrebbe diventare inevitabile. Si assisterebbe sul mattone a quella vendita precipitosa e travolgente che tante volte abbiamo visto sui mercati borsistici.